Spalletti come de Boer. Quando difendere l’Inter diventa quasi una “colpa”
Luciano Spalletti, dopo aver escluso Mauro Icardi dalla sfida contro la Lazio, lo ha convocato per quella con il Genoa schierandolo dal 1′. L’argentino ha risposto con un gol e un assist, alla sua maniera insomma. Il tecnico dell’Inter però ha ancora qualche sassolino di troppo nelle scarpe e nel post partita di “Sky Sport” decide di sbarazzarsene (QUI le sue parole), scatenando le critiche di chi forse lo vorrebbe più accomodante
POCO ACCOMODANTE – Luciano Spalletti non ha un carattere semplice e accomodante, almeno da quanto fa trapelare davanti alle telecamere e in conferenza stampa. Il suo mestiere però è quello dell’allenatore, che include anche la gestione del gruppo e dello spogliatoio. Premettendo che non è assolutamente esente da critiche, le sue parole sulla vicenda legata a Mauro Icardi sono nella norma. Sicuramente alcune dichiarazioni poteva diplomaticamente evitarle, cosa della quale se ne è evidentemente reso conto ritrattando in parte nella conferenza pre Genoa, ma non si può di certo dire che fossero sbagliate.
DIFENDERE L’INTER – Mettendo un attimo da parte la diatriba Icardi, va sottolineato con forza che Spalletti difende l’ambiente come pochi altri. Lo ha fatto ieri con Giancarlo Marocchi, lo ha fatto ancora prima con Fabio Caressa e lo fa anche riferendosi al suo numero 9. Perché se c’è uno che ha sempre esaltato le doti e la professionalità di Icardi, quello è proprio Spalletti. È innegabile che l’ex capitano abbia sbagliato, cadendo in un atteggiamento troppo superficiale e irrispettoso. E Spalletti difende l’Inter da chi non la rispetta, compreso lui.
GESTIONE – La società poteva gestire meglio la situazione? Vero. Spalletti poteva forse parlare di meno? Vero. Spalletti ha detto cose sbagliate? Falso. Il tecnico toscano ha solo difeso il gruppo e richiesto quella professionalità che dovrebbe essere una regola, anche e soprattutto da parte di chi fino a pochi mesi fa portava la fascia al braccio ostentando interismo. Forse chi non si dimostra particolarmente accomodante non è destinato a piacere a tutti, Frank de Boer potrebbe essere un buon esempio.