Sozza in Inter-Roma costretto a dimostrare di essere un arbitro: (folle) test superato
Sozza è stato il protagonista di Inter-Roma sia prima sia dopo la partita, ma soprattutto durante. Il “discusso” arbitro della sezione di Seregno ha dato dimostrazione del suo valore anche a San Siro, sebbene non ce ne fosse realmente bisogno (in un Paese normale, quindi non nell’Italia del calcio). La speranza è che possa rappresentare un nuovo inizio per tutti
DESIGNAZIONE BOCCIATA – Le ridicole polemiche della vigilia sull’arbitro Simone Sozza (vedi focus) finiscono immediatamente nel cestino. E “cestino” è un eufemismo. La pressione mediatica messa addosso al giovane fischietto di Seregno (MB) prima di Inter-Roma è solo l’ultimo campanello di allarme dell’anti-sportività del nostro Paese. Un Paese che si fonda sui complotti – prevenuti e preventivi – che non hanno nessuna attinenza con lo sport. E se le pagelle odierne di Inter-Roma si soffermano più sulla prestazione dell’arbitro che su quella dei calciatori, il messaggio veicolato è sbagliato. A prescindere dalla prestazione arbitrale di Sozza (vedi moviola).
ARBITRO PROMOSSO – Sozza in Inter-Roma doveva davvero dimostrare di essere un arbitro? Che il test sia stato superato brillantemente è oggettivo, ma lo sarebbe stato anche in caso di prestazione “imperfetta” dettata da qualche sbavatura. Perché l’errore umano è possibile anche per l’arbitro ed è folle pensare il contrario. Al resto dovrebbe pensarci la tecnologia. E recentemente abbiamo visto in Italia anche cosa significa utilizzare bene il VAR in Inter-Milan (vedi focus). La speranza è che l’esempio di Sozza in Inter-Roma faccia scuola: meno polemiche, più talento. Il calcio italiano ne ha bisogno in tutti i ruoli, proprio a livello culturale.