Sensi utile a Inzaghi? I numeri stagionali suggeriscono diversamente
Inter-Empoli ha visto tra i suoi protagonisti Stefano Sensi. Che è stato rilanciato come risorsa anche da Inzaghi. Peccato che il minutaggio stagionale dica ben altro.
PAROLE PAROLE PAROLE – Nel post partita di Inter-Empoli Inzaghi ha speso delle dolci parole per Stefano Sensi. Il game winner di Coppa Italia, proprio quando sembrava già a Genova. “Se vuole rimanere sono ben contento”, è il riassunto dei concetti del tecnico. L’impiego del centrocampista in questi primi mesi però non va esattamente in questa direzione.
RISORSA TECNICA, MA TEORICA – Sensi è chiaramente una risorsa tecnica per la rosa dell’Inter. Un centrocampista di regia con doti peculiari, forse uniche nella rosa. Sarebbe l’ottimo alter ego di Calhanoglu e in caso anche di Brozovic. Di più, in stagione ha giostrato anche da trequartista/seconda punta. Un jolly qualitativo. E fin qui le parole di Inzaghi avrebbero perfettamente senso. Peccato che poi c’è il dato dei minuti giocati.
MINUTI AL MINIMO – Dal 21 agosto sono passati cinque mesi. E in questo lasso di tempo Sensi ha giocato 12 partite. Un totale di 195 minuti di campo. Un dato per di più gonfiato dalla prima. L’esordio stagione, Inter-Genoa, che il numero 12 ha giocato da titolare per 69 minuti. Il suo massimo impiego stagionale, l’unica gara oltre i 20 minuti. Ben 6 presenze, cioè la metà del totale, sono per meno di 10 minuti. Al di là dell’utilità teorica quindi lo spazio in campo è stato minimo. Letteralmente: solo Kolarov, Satriano e Zanotti hanno avuto meno minuti.
COCCOLA PER IL GOL – Notate bene che le partite saltate effettivamente per infortunio sono 7, cinque in campionato e due in Champions League. Sensi quindi avrebbe potuto più volte essere sfruttato. Se non a centrocampo, dove i titolari sono blindati ma comunque un cambio in più farebbe comodo per le rotazioni, ad esempio per rimpinguare il reparto offensivo, sempre in emergenza coi problemi di Correa e Sanchez. Le parole di Inzaghi di conseguenza sembrano tanto una bugia bianca. Una carezza a un giocatore che ha risolto una partita quando nessuno se lo aspettava. Col suo primo gol in maglia Inter dal 28 settembre 2019. Ma i fatti parlano chiaro.