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Sensi, riscatto Inter “obbligato”? OK, ma con lo sconto! Icardi docet

Sensi si è fermato ancora, nuovo infortunio muscolare per il numero 12 nerazzurro (vedi articolo). Il riscatto dal Sassuolo non è in dubbio per l’Inter, ma ora più che mai è necessario rivedere le condizioni dell’operazione. Con l’esempio di Icardi…

QUANTI INFORTUNIStefano Sensi, di fatto, ha interrotto la sua avventura all’Inter la sera del 6 ottobre 2019. L’infortunio durante la partita contro la Juventus ha privato Antonio Conte di un centrocampista capace di innalzare il livello di gioco della mediana nerazzurra. Da quel momento in poi, tra ricadute e nuovi stop, l’Inter non ha più potuto fare affidamento su Sensi tra le opzioni a centrocampo. Un peccato, perché da Inter-Lecce di fine agosto a Barcellona-Inter di inizio ottobre l’ex Sassuolo era stato indiscutibilmente tra i migliori.

DIRITTO DI RISCATTO? NO, OBBLIGO – Sensi, arrivato all’Inter a fine giugno scorso in prestito oneroso con diritto di riscatto, in ogni caso non rischia un mancato riscatto da parte della società nerazzurra. L’Amministratore Delegato Sport Giuseppe Marotta e il DS Piero Ausilio l’hanno strappato al Milan sborsando una cifra vicina ai 5 milioni di euro per il prestito, con la promessa di esercitare l’opzione di riscatto al termine della stagione. Altri 20 milioni circa per il Sassuolo. Con la società neroverde, che nell’operazione ha prelevato il giovane Marco Sala, è in ballo una sorta di obbligo morale. Situazione identica a quella verificatasi un anno fa per Matteo Politano, operazione chiusa a cifre simili e con le medesime modalità.

TEMPO DI SALDI – Sensi, quindi, verrà riscattato dall’Inter. Questo è sicuro. Così come altrettanto sicuro è che Marotta chiederà a Giovanni Carnevali uno sconto sulla cifra pattuita un anno fa. Sì, perché ai tempi della crisi per la pandemia Coronavirus è inevitabile. In fondo, per la stessa ragione il PSG ha chiesto e ottenuto oltre dieci milioni di euro di sconto in parte fissa per riscattare Mauro Icardi. L’argentino, anziché 70 milioni, è stato pagato 58 più bonus. Considerando il periodo storico e il lungo elenco di infortuni patiti da Sensi, sarebbe irragionevole il contrario. D’altronde, uno sconto per l’acquisto a titolo definitivo di un calciatore che ha disputato (seppur ad alto livello) un mese effettivo di partite appare di per sé manifestamente equo.

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