Sensi, destino all’Inter quasi scritto. E il valore a bilancio aiuta
Il rapporto tra l’Inter e Stefano Sensi sembra vicino alla conclusione. E il valore a bilancio del centrocampista sorride al mercato.
FINE NATURALE – A metà della stagione 2021/22, il rapporto tra Stefano Sensi e l’Inter sembra ormai agli sgoccioli. Questa doveva infatti essere la stagione della rinascita per il centrocampista, che addirittura partì titolare nella prima gara stagionale (4-0 al Genoa). Però quella rimane l’unica presenza stagionale dal 1′, oltre che quella che vede il 12 nerazzurro in campo per più di 22 minuti.
Sensi è già un esubero dell’Inter
MINUTI SCARSI – Tolti infatti i 69 minuti contro i liguri, sono appena altri cento i minuti che Sensi raccoglie in stagione, tra una ricaduta e l’altra del suo fisico. E anche Simone Inzaghi sembra ormai rassegnato a non contare sul centrocampista ex Sassuolo. Basta vedere il suo impiego nelle ultime sette gare di campionato: 5 presenze, sempre da subentrato, 50 minuti totali in campo, di cui 21 solo contro lo Spezia. In buona sostanza, Sensi è il giocatore meno impiegato dell’Inter, escludendo i giovani Mattia Zanotti e Martin Satriano, e Aleksandar Kolarov.
VALORE A BILANCIO – Ed è quindi lecito vedere il nome di Stefano Sensi sul mercato. Anche perché la sua situazione contrattuale e finanziaria è favorevole. Il centrocampista guadagna 2 milioni di euro annui, con il contratto con l’Inter che scade il 30 giugno 2024. Essendo stato riscattato per 20 milioni di euro all’inizio della scorsa stagione, al termine della stagione in corso il suo valore a bilancio sarà già dimezzato. Questo quindi permette all’Inter di non pretendere una cifra troppo esosa per il suo cartellino. Favorendo così la concretizzazione di un’offerta da parte dei club interessati.
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