Sensi, basta scuse: l’infortunio di Vidal sancisce il suo momento
Stefano Sensi è un giocatore che, nel suo primo periodo all’Inter, ha dimostrato quanto possa dare alla squadra. La sua condizione e i suoi – piccoli e grandi – infortuni ne hanno minato il ruolo in squadra. Dopo l’infortunio di Vidal non ci sono più scuse per non lavorare duro e riguadagnarsi il posto.
INFORTUNIO E OPPORTUNITÀ – Il centrocampo dell’Inter ha gli uomini contati. Niente allarmismi, certo. Ma l’infortunio di Arturo Vidal fa tornare in auge la questione. Specialmente considerate le diffide che pendono, come Spade di Damocle, sulla testa di Nicolò Barella e Marcelo Brozovic. Ecco perché, in quest’ottica, è il momento di Stefano Sensi di riprendersi il posto in squadra. Quel posto perso a causa di una serie di infortuni, più o meno gravi, che ne hanno minato la condizione e quanto si era guadagnato nei primi due mesi in nerazzurro. Il presunto infortunio che ha preceduto la sfida contro la Fiorentina in Coppa Italia e le voci su una mancanza di condizione ottimale devono tornare a fare parte del passato. Ora basta scuse. È necessario recuperare un centrocampista che, in questo momento della stagione, può tornare più utile che mai. A patto che non solo lo staff di Conte, ma anche il giocatore stesso lo voglia.
RECUPERO – Gli ingressi in campo nelle poche partite in cui è stato a disposizione in questa stagione (tra cui Napoli, Spezia e Verona), hanno mostrato che da questo Sensi c’è ancora tanto guadagnare. Specialmente adesso che le gerarchie in mezzo al campo si affievoliscono proprio a causa della defezione di Arturo Vidal. Antonio Conte, fin qui, ha recuperato (tatticamente, prima che fisicamente) giocatori come Christian Eriksen e Ivan Perisic. Quest’Inter, specialmente nel percorso di crescita intrapreso, non può permettere di avere giocatori inutilizzabili. Il prestito a Cagliari di Radja Nainggolan lo ha dimostrato. Ora sta a Stefano Sensi capire cosa voglia fare da grande. Protagonista di nuovo all’Inter, o lontano da Milano in una serie infinita di prestiti? Ci auguriamo la prima.