Questa è l’Inter che vogliamo, ma ora non si abbassi la guardia
Il derby vinto ieri ha galvanizzato tutto l’ambiente nerazzurro. In campo si è vista l’Inter che tutti vogliamo, ma ora bisogna mantenere la concentrazione: già il prossimo turno di campionato sarà fondamentale
Un derby vinto col cuore, con la testa, con la tecnica: questo è quanto ha fatto vedere l’Inter nella stracittadina di ieri. Milan surclassato fisicamente, tecnicamente e tatticamente, capace solo di opporre una reazione di nervi a quello che è stato un sostanziale dominio nerazzurro in una partita che è stata tenuta in bilico fino alla fine solo per alcuni errori sottoporta e qualche leggerezza difensiva sulle palle inattive. Questa è l’Inter che tutti vogliamo, l’Inter che i tifosi aspettavano di vedere dopo la raccapricciante serata di Europa League contro l’Eintracht Francoforte, ma è soprattutto l’Inter che i tifosi si aspettano di vedere ancora a lungo, perlomeno fino alla fine della stagione. Non bisogna farsi incantare da chi ha parlato di “vittoria decisiva per la Champions”, i tre punti di ieri sono stati fondamentali, ma il posto Champions è ancora tutto da decidere, Milan, Roma e Lazio non sono ancora a distanza di sicurezza, ci sono ancora alcuni scontri diretti da giocare e già nel prossimo turno potrebbero esserci punti davvero pesantissimi in palio: l’Inter ospiterà la Lazio, il Milan sarà ospite della Sampdoria e la Roma sarà attesa alla sfida casalinga contro il Napoli. Non bisogna dimenticarsi poi che l’Inter sarà attesa anche dalle sfide contro Roma e Juventus, dove però potrà contare sul turno casalingo, senza dimenticarsi dell’insidiosissima trasferta di Napoli alla penultima giornata, anche se verosimilmente i partenopei potrebbero arrivarci col secondo posto ampiamente blindato. Quindi giusto festeggiare il derby vinto ieri, ma non bisogna abbassare la guardia: c’è una Lazio da battere, con in mezzo una sosta per le nazionali, due settimane per recuperare gli infortunati e, chissà, provare a fare definitiva chiarezza anche sull’ormai stucchevole “caso Icardi”.