Conte nel fare la formazione di Parma-Inter doveva scegliere come gestire i suoi quattro diffidati. Li ha mandati in campo senza sostituirli, dimostrando grande fiducia.
DIFFIDATI PRESENTI – In Parma-Inter Conte ha dato un segnale. Chiaro e netto. Il riassunto è in un vecchio motto, squadra che vince non si cambia. Cui aggiungere un piccolo corollario: nemmeno per i diffidati illustri. Nella sfida coi gialloblù infatti erano quattro i nerazzurri a rischio squalifica. E il tecnico li ha mandati tutti in campo da titolari. Senza sostituirli nemmeno a gara in corso, malgrado i cinque cambi di cui solo tre effettuati.
SCELTA COERENTE – La scelta di Conte è stata coerente con la sua visione generale della partita. Dopo la vittoria sul Milan aveva detto che Genoa e Parma erano sfide importanti, che avrebbero dato un segnale sulla mentalità della squadre. E le ha trattate col massimo della cura. Senza privarsi dei suoi uomini migliori. Senza gestire.
FIDUCIA PIENA – Oltre a dimostrare rispetto per l’avversario la scelta di Conte dimostra soprattutto quanto lui si fidi dei suoi giocatori. La diffida non è un fattore banale per giocatori come Bastoni, Brozovic e Barella. Tre che rispetto a Lukaku, il quarto diffidato, sono chiamati a un impegno decisamente maggiore in fase difensiva. Che richiede anche rincorse e contrasti. Il tecnico li ha mandati in campo, dandogli grande fiducia. Come a dire “ragazzi io mi fido, sta a voi giocare da adulti”. Missione compiuta.
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