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Perisic, la Juventus non c’entra: voleva rompere con l’Inter, che ha l’ultima carta in mano

Perisic è diventato un caso mediatico dopo lo sfogo a caldo nella serata della festa nerazzurra a Roma per la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus. Il problema relativo al rinnovo di contratto con l’Inter ora è diventato virale e ciò non fa che peggiorare la situazione, che in realtà può ancora essere risanata. Certo, ricucire lo strappo prevede non solo uno sforzo economico ma anche un’ammissione di colpa (strategica) da parte della società nerazzurra

L’OMBRA DELLA JUVENTUS – Il moltiplicarsi delle “notizie” intorno a Ivan Perisic fa parte del gioco. Un climax clamoroso pre e post-Finale di Coppa Italia. Si è passati dal rinnovo certo con l’Inter al rinnovo dubbio. Fino alla rottura ormai definitiva. E ancora, si conoscono già tutte le possibili destinazioni – dall’Italia all’Inghilterra passando per Francia, Germania e Spagna – con i relativi dettagli contrattuali. Tagliamo immediatamente la testa al toro: non c’è nulla di tutto ciò sulla carta. Nessun nero su bianco, almeno per ora. E i colori non sono casuali: la Juventus (vedi articolo) in tutto ciò è fuori. La situazione riguarda esclusivamente l’Inter e Perisic. Una situazione difficile e in salita da tempo. Ricostruiamo quanto accaduto partendo dalla fine: lo sfogo di Perisic al termine di Juventus-Inter (vedi dichiarazioni). Uno sfogo cercato, voluto e finalizzato ma non per questo giustificabile. Perisic voleva rompere “pubblicamente” con l’Inter e l’ha fatto, avendo le argomentazioni giuste ma con le tempistiche sbagliate. Tradotto: è passato dalla ragione al torto. Ma non è finita qui.

Gli “errori” nerazzurri Brozovic e Gosens

I PASSI FALSI DELL’INTER – La “rottura” tra Perisic e l’Inter è dovuta a una serie di incomprensioni. La stagione è iniziata con il rischio calcolato dell’Inter già nel corso del mercato estivo: trattenere Perisic in rosa, sebbene fosse in scadenza di contratto, anziché svenderlo per monetizzare. Comprensibile. Il concetto di “rischio calcolato” è banale. In caso di mancato accordo, perderlo a parametro zero dopo l’ultima stagione di ammortamento è il danno minore per un calciatore già 33enne. In realtà, l’Inter ha sempre giocato al ribasso, sperando in un accordo a cifre inferiori rispetto a quelle attuali. La strategia del temporeggiamento da parte dell’Inter ha fatto acqua in due punti dalla prospettiva di Perisic. Che nel frattempo si è imposto – ulteriormente – come leader in campo e fuori. L’acquisto invernale di Robin Gosens, come erede designato del croato sulla fascia sinistra, in primis. E il rinnovo primaverile del connazionale Marcelo Brozovic, blindato con un contratto pluriennale che prevede un ingaggio nettamente più alto. Si torna al concetto precedente: l’Inter poteva permettersi di perdere Perisic a zero ma non Brozovic, per questo la priorità sul rinnovo e gli sforzi finanziari sono stati dati al centrocampista centrale dopo Lautaro Martinez (vedi focus). Una scelta che non è piaciuta al classe ’89 croato, che invece piace da sempre soprattutto a Massimiliano Allegri ma non solo.

La distanza (colmabile) con l’Inter

LA SITUAZIONE AGGIORNATA – Una scelta strategicamente corretta da parte della dirigenza nerazzurra ma non per Perisic, che sta dimostrando di non essere “secondo” a nessuno nelle gerarchie. E pretende(va) un trattamento quantomeno al pari degli altri top player in rosa. Così non è stato da parte dell’Inter. Che comunque ha l’ultima carta da giocarsi: può ancora rimediare, offrendo un contratto pluriennale a cifre idonee al livello di Perisic. Lo sforzo dell’Inter deve andare in più direzioni. Oltre a quella economica – perché dovrà presentare una proposta migliore all’esterno croato (un anno di contratto in più e/o un ingaggio fisso più alto al di là dei bonus, ndr) – c’è anche quella competitiva e soprattutto umana. L’Inter dovrà presentare a Perisic una proposta corredata da un progetto ancora ambizioso e quindi vincente. Non potrà esserci la firma in caso di ulteriore downgrade, ovvero ridimensionamento di obiettivi e di conseguenza di competitività della rosa. Inoltre, l’Inter dovrà “giustificare” il suo rischio calcolato riconoscendo a Perisic il suo ruolo in questa squadra: non quello di gregario Over-33 o eventuale chioccia di Gosens, bensì quello di protagonista assoluto finché ne avrà. E infatti è questa l’unica preoccupazione da entrambe le parti. L’Inter non vuole impegnarsi per un importante contratto pluriennale, consapevole del calo fisiologico che avrà Perisic dopo aver raggiunto l’inatteso picco prestativo in questo finale di stagione. E Perisic sa che solo in queste settimane potrà strappare l’ultimo ricco contratto della sua carriera agonistica, che sia all’Inter o altrove. La Juventus può rimanere sullo sfondo insieme alle altre opzioni in arrivo: se l’Inter vuole davvero trattenere Perisic, sa cosa deve fare e come. Altrimenti lo lascerà andare via a parametro zero, consapevole che il rischio calcolato un’estate fa potrebbe avere risvolti negativi… anche in Serie A.

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