Perisic in trasformazione per Conte, ma nell’Inter ora è solo il numero 12
Perisic è tornato all’Inter dopo un anno trionfale nel Bayern Monaco e le motivazioni sembrano tornate alte. Merito anche del lavoro finora potato avanti con Conte, che ha capito in che modo sfruttarlo. Le gerarchie in rosa sono ancora in evoluzione
IMPEGNO RECIPROCO – La scommessa Ivan Perisic finora è stata vinta da Antonio Conte, che se lo è ritrovato in rosa e ci ha lavorato. Rispetto alla prima stagione, in cui il croato è finito quasi subito in prestito al Bayern Monaco, in questa si vedono i benefici dell’impegno comune. Il rapporto tra i due è iniziato con Conte che dichiara Perisic buono al limite come punta nel suo tipo di calcio, ma mai come esterno a tutta fascia. E invece adesso la situazione si è capovolta. Il croato è praticamente sempre in campo, seppur con minutaggio diversificato in base alle occasioni. Per Conte è una risorsa tecnico-tattica fondamentale, sia dalla panchina sia dal 1′ in caso di turnover.
DODICESIMO JOLLY – Perisic ha iniziato da esterno sinistro nel 3-4-1-2 e, “vittima” dello stesso fallimento che ha colpito Aleksandar Kolarov (vedi focus), si è già dovuto reinventare. Conte lo ha utilizzato da punta, in emergenza. Ma è da esterno sinistro nel 3-5-2 che ha già fatto intravedere le cose migliori. L’attenzione in fase difensiva, pur trattandosi di un’ala schierata più bassa e sacrificata in copertura, è il primo segnale della trasformazione di Perisic. Probabilmente faticherà sempre a reggere ritmi da esterno a tutta fascia per l’intera durata della partita, ma l’impegno no. Oggi Perisic è il dodicesimo dell’Inter di Conte. Chissà riuscirà a scalare le gerarchie per diventare titolare largo a sinistra. Per l’altalenante Ashley Young vale come avvertimento: la concorrenza sta aumentando.