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Onana operazione di player trading puro. Eccezione o regola per l’Inter?

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La cessione di André Onana al Manchester United si può configurare come un’operazione di puro player trading da parte dell’Inter. E questo cambia drasticamente la percezione del suo ingaggio a parametro zero, un anno fa.

GUADAGNO TOTALE – A strettissimo giro André Onana diventerà ufficialmente un giocatore del Manchester United (qui gli ultimi aggiornamenti). I Red Devils devono limare gli ultimi dettagli per avvicinarsi il più possibile alle richieste dell’Inter, che per il camerunense chiede 60 milioni di euro. Ma la sensazione è che qualsiasi cifra sopra ai 50 milioni incontrerà il favore dei nerazzurri. Che con la cessione di Onana si apprestano a realizzare una plusvalenza monstre, considerando che a bilancio il numero 24 ha un valore di appena 1,55 milioni di euro (fonte: Calcio e Finanza). Plusvalenza che, a sua volta, fungerà da fonte di sostentamento del mercato dell’Inter. Dando così un significato completamente diverso all’intera operazione tra Onana e l’Inter.

STRATEGIA AMPIA – Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso di player trading, e l’operazione dell’Inter con Onana ne ha tutti i connotati. Perché il suo ingaggio a parametro zero, con l’accordo giunto ancora nel corso della scorsa stagione, è passato rapidamente da dimostrazione di lungimiranza dei dirigenti nerazzurri a mossa preventiva di una strategia di player trading. L’Inter ha ingaggiato Onana per avviare indubbiamente il ricambio in porta, ma anche già con la proiezione alla plusvalenza realizzabile. E la straordinaria stagione del camerunense, fondamentale nella cavalcata nerazzurra in Champions League, sta aiutando Beppe Marotta e Piero Ausilio a realizzare la plusvalenza sperata. Resta tuttavia da capire se questa mossa di player trading sarà un’eccezione o la nuova regola nel modus operandi dell’Inter sul mercato. Perché è una strategia non immune da rischi.

INDEBOLIMENTO DI BRAND – Il player trading è una strategia vincente da un punto di vista economico. In quanto si innesca un circolo in cui l’ingaggio di giocatori a costi contenuti porta a cessioni più che remunerative. Da un punto di vista aziendale, si tratta quindi di un processo ideale per garantire la continuità e la crescita dell’azienda stessa. Ma, parlando di squadre di calcio, c’è anche il fattore sportivo. Ossia la competitività della squadra nel medio-lungo periodo. E senza consolidare un gruppo di giocatori forti, in grado di portare la squadra ai competere per i massimi livelli, a lungo andare vengono meno le chances di vittoria. E quindi di guadagno in termini economici e di attrattività del brand. Tornando al caso dell’Inter, il player trading non va quindi certo bandito. Semmai, applicato con la giusta dose di intelligenza, soprattutto in un momento così difficile dal punto di vista finanziario.

Pubblicato da
Riccardo Buson
Tag: interOnana

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