Nota tattica, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Fiorentina-Inter parliamo del pressing avversario.
PROBLEMA GIÀ VISTO – Nel primo tempo, circa tutto, e nei primi 5-10 minuti del secondo l’Inter ha sofferto il pressing della Fiorentina. Davvero molto. Un pressing super offensivo, già visto e sofferto nella sfida contro il Verona. Solo portato da uomini di maggiore qualità e quindi ben più pericoloso. Una fattispecie che i nerazzurri devono imparare a gestire al più presto. Perché altri lo faranno nel prossimo futuro.
PRESSING A UOMO – La Fiorentina ha iniziato forte, con un pressing uomo su uomo su tutti i responsabli dell’impostazione bassa dell’Inter. I tre attaccanti sui tre difensori, ma anche un centrocampista pronto a salire su Marcelo Brozovic. Gli esterni poi marcati dai terzini e i due interni dagli altri due centrocampisti. Il numero 77 si abbassava sistematicamente vicino a Stefan de Vrij per formare una linea a quattro per cercare almeno sbocchi orizzontali. Al contempo Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu si alzavano per portare via i loro uomini, così come Matteo Darmian e Ivan Perisic. Questo per non intasare totalmente la trequarti difensiva. Cercando al massimo di tornare indietro su un secondo movimento. Sommando tutto, di fatto l’aggressività degli avversari costringeva a cercare lanci lunghi. Su cui si trovavano opzioni sporche a causa delle marcature o dell’imprecisione ai lanci di Samir Handanovic. Che portavano a giocate forzate visto che Dzeko era controllato in modo molto stretto da un centrale fisico, alto e forte di testa (sia che fosse Nikola Milenkovic sia Matija Nastasic). Impostazione dal basso annullata. Un piano B non pervenuto, o comunque del tutto inefficace. Un continuo correre avanti e indietro.
CORSA A VUOTO – La morale di tutto questo è che gli uomini di Simone Inzaghi si sono trovati per tutto il primo tempo a inseguire. Le spaziature totalmente perse hanno aperto varchi in cui gli avversari hanno banchettato. Non è un caso che secondo i dati della Lega Serie A alla fine l’Inter abbia corso ben di più della Fiorentina: 113,433 km contro 107, 06. Quando corri male, quando insegui, finisci pure per correre molto di più. Il tecnico deve trovare una soluzione a questa strategia avversaria.
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