Nota tattica di Udinese-Inter: predominio territoriale, ma poche occasioni
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Udinese-Inter parliamo dei pochi pericoli creati.
PIANO DIFENSIVO – Udinese-Inter è stata una gara che ha seguito un canovaccio già noto ai tifosi nerazzuri. Pure troppo. Gli uomini di Luca Gotti hanno messo in atto un piano partita chiaro quanto semplice: 3-5-2 a specchio, baricentro basso, profondità azzerata e densità centrale per annullare le punte. Una strategia contro cui spesso Antonio Conte ha trovato difficoltà. E infatti è successo anche questa volta. I bianconeri hanno giusto aggiunto un pressing alto e collettivo nei primi venti minuti, giusto per spegnere i primi entusiasmi nerazzurri figli della vittoria contro la Juventus.
PREDOMINIO, MA POCA CONCRETEZZA – L’Inter per cercare di scardinare la difesa avversaria ha alzato il suo baricentro. Anche fino ai sessanta metri. Queste sono le posizioni medie dei nerazzurri in possesso palla, dal sito della Lega Serie A:
Il 56% di possesso si è concretizzato per il 51% nella metà campo avversaria. Peccato che questo predominio territoriale non abbia portato all’equivalente di occasioni create. Gli uomini di Conte infatti hanno prodotto solo dieci tiri, sotto la media di 15.4, di cui appena quattro in porta. Una conseguenza soprattutto di molte scelte sbagliate al momento decisivo: ricerca ossessiva del passaggio in più, tentativo del tiro quando già coperti.