Nota tattica di Udinese-Inter: Frattesi fattore del gioco
Nota tattica, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Udinese-Inter parliamo della prestazione di Davide Frattesi.
MIGLIOR PARTITA – Udinese-Inter ha visto la miglior prestazione in maglia nerazzurra (ma gialla per l’occasione) di Davide Frattesi. Per la prima volta l’ex Sassuolo è parso perfettamente integrato nella manovra. E con un suo compito specifico, studiato e assimilato alla tattica generale. Un passo avanti importante, di cui il gol dell’1-0 è solo una parte.
RUOLO SPECIFICO – Inzaghi non ha chiesto a Frattesi di diventare Barella, ma ha sfruttato le sue caratteristiche specifiche. Come universalmente noto il centrocampista è un maestro degli inserimenti. E infatti il tecnico lo ha sfruttato praticamente come terza punta occulta. Vediamo le posizioni medie dell’Inter prese da Sofascore:
Troviamo Frattesi praticamente in linea con Lautaro. Il suo compito era di attaccare la linea e dare opzioni verticali, con le punte pronte ad allargarsi per dargli spazio. Se questa cosa non stupisce visti appunto i suoi istinti, la novità della partita è stata la sua capacità di gestire questo ruolo da incursore.
PRESENZA NEL GIOCO – Frattesi insomma non ha fatto solo la punta. Nè si è disperso nella linea difensiva avversaria, come successo invece col Monza. Guardiamo la sua heatmap presa da Sofascore:
L’ex Sassuolo ha sì fatto la punta aggiunta e dato peso offensivo, ma partendo da centrocampo. Facendosi trovare come opzione per lo sviluppo, seppur non primaria, e anche in fase difensiva. Il primo requisito per tutto questo lavoro è stata ovviamente la corsa. Risulta infatti quarto per km percorsi con 10,665, superato solo da compagni che hanno disputato l’intera gara. Guardiamo la specifica dei suoi tocchi presa da Whoscored:
In totale Frattesi ha toccato la palla 45 volte. Un numero ben superiore alle sue abitudini, che testimonia la sua cresciuta capacità di farsi vedere, senza finire a lavorare solo senza palla sulla linea difensiva avversaria. I passaggi sono 30, di cui 28 realizzati (93%), i cui 15 in avanti e 11 sulla trequarti (secondo della gara). Perché comunque il numero 16 ha coperto il ruolo di centrocampista offensivo. Tre lanci lunghi, un passaggio chiave, un’occasione da gol, un dribbling. Oltre a questo, con 4 tiri è il migliore della partita, di cui uno in porta per il gol dell’1-0. Senza dimenticare l’apporto difensivo: 3 contrasti, una spazzata, 6 duelli a terra di cui 4 vinti e un fallo subito. Una prova da centrocampista vero.