Nota tattica di Inter-Roma: centrocampo rimodellato
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Roma parliamo di come Conte ha usato i centrocampisti.
CENTROCAMPO DIVERSO – Per affrontare la Roma Conte non poteva cambiare gli uomini a centrocampo visti gli infortuni, ma non si è limitato a riproporre la solita formazione. Il tecnico ha cambiato i compiti di Borja Valero, Brozovic e Vecino rispetto allo spartito classico. E il primo segnale è arrivato dalla posizione del croato e dello spagnolo. Da quando il numero 20 infatti è tornato nelle rotazioni Conte lo ha sempre usato da regista basso, spostando Brozovic nel ruolo di interno sinistro. Non è stato così contro i giallorossi: il numero 77 ha tenuto la sua posizione classica, mentre Valero ha giocato appunto sul centro-sinistra. Vecino ha fatto l’interno destro.
IDEA VERTICALE – Per visualizzare il tutto ecco le posizioni medie dell’Inter prese dal report della Lega Serie A:
I due interni Vecino e Borja Valero hanno giocato molto alti, decisamente più delle abitudini, quasi a ridosso delle punte. Una mossa voluta da Conte per cercare di allungare i giallorossi e di giocare dietro il loro blocco centrale. Senza punte di ruolo o quasi infatti gli uomini di Fonseca avevano una densità in mezzo al campo quasi insuperabile, come si è visto in certe fasi di loro possesso palla. I due interni avevano il compito di andare in verticale e scavalcare le linee, mentre Brozovic nel suo ruolo consueto doveva gestire il pallone. Perché lui e non lo spagnolo? Per la maggior propensione al calcio verticale, sia palla a terra che coi lanci lunghi. Non è un caso che i due interni abbiano toccato pochi palloni, quasi come le due punte: avevano compiti paradossalmente simili.
QUASI DECISIVO – Vecino un po’ come nel derby di ritorno dello scorso anno è stato un incursore pericoloso, pur con molti anzi troppi errori di tocco o di concetto. Questa è la sua heatmap presa sempre dalla Lega Serie A:
Un’interpretazione da box to box, che stava per diventare decisiva non fosse stato per una grande parata di Mirante e i sopracitati errori.