Nota tattica di Inter-Eintracht Francoforte: tanti cambiamenti per nulla
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter, meglio se qualcosa di sommerso o particolare. Dopo Inter-Eintracht parliamo della sterilità offensiva.
TANTI CAMBI PER NULLA – Inter-Eintracht Francoforte è stata una partita gestita in modo confusionario da Spalletti, per usare un aggettivo conciliante. Il tecnico è partito con delle idee, ha proseguito con altre, ha spostato tutto lo spostabile non ottenendo però sostanzialmente nulla. Ed è questo il problema: l’Inter in tutta la partita non è stata sostanzialmente mai pericolosa, malgrado gli affanni del suo allenatore.
NESSUN PERICOLO – La statistica finale dei 12 tiri prodotti dai nerazzurri è totalmente fuorviante. La maggior parte delle conclusioni sono state affrettate se non del tutto insensate. Solo 4 conclusioni sono andate nello specchio della porta. I 18 tiri dell’Eintracht (8 in porta) hanno invece creato un gol, una traversa, un gol annullato e portato complessivamente Handanovic ad essere il migliore in campo. Non male per la squadra in trasferta, che di sicuro non ha mostrato limiti di personalità.
PUNTO DEBOLE NON SFRUTTATO – L’Inter insomma ha confermato un problema già visto all’andata a Francoforte. Il punto debole dell’Eintracht notoriamente era la difesa, un reparto abbastanza poroso compensato da un attacco decisamente prolifico. Gli uomini di Spalletti su 180 minuti non sono riusciti praticamente mai a sfruttarlo. La produzione offensiva si è limitata a un rigore all’andata. Nato da una furbata di Lautaro Martinez più che da un’azione ben imbastita.