Nota tattica di Inter-Bologna: Spalletti sceglie gli esterni a ogni costo
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Bologna parliamo del modulo del secondo tempo.
SOLUZIONI FORZATE – Spalletti ritiene che il modulo con le ali, o attaccanti esterni fate voi, copra meglio il campo. Questo è più che assodato e lo ha fatto capire in ogni modo possibile anche in riferimento al famoso discorso della coesistenza tra Lautaro Martinez e Icardi. In Inter-Bologna si è avuta l’ennesima conferma della cosa. In particolare il tecnico pur di mantenere anche nel secondo tempo il modulo che prevede dei giocatori sulle fasce a coprire ha sfruttato i centrocampisti.
4-4-2 NEL SECONDO TEMPO – L’Inter ha iniziato la partita con un 4-2-3-1 che vedeva Perisic e Candreva sugli esterni, un classico degli ultimi tre anni. La prestazione disastrosa, l’ennesima, del numero 87 ha però costretto Spalletti a operare un cambio già a inizio secondo tempo. Il problema è che il tecnico in panchina non aveva altri esterni di ruolo: Keita assente per infortunio e Politano per squalifica. La scelta per la sostituzione è ricaduta su Lautaro, che è una punta e come sappiamo nelle idee del toscano può coprire solo determinati ruoli. Come si è mantenuto il modulo? Allargando Vecino sulla fascia destra. Nainggolan si è abbassato di fianco a Brozovic e il numero 10 come sempre è andato a giocare in zona centrale. Una sorta di 4-4-2, confermato anche quando Joao Mario ha preso il posto dell’uruguaiano. Rimanendo sempre largo a destra (cosa già vista in qualche occasione, quest’anno contro la Juventus).
TROPPI TENTATIVI – Una scelta che non ha portato grandi frutti. Soprattutto, in antitesi con quanto fatto nelle ultime partite in cui si erano provati moduli diversi viste le assenze: sia il 3-5-2 che il 4-3-1-2. Piste evidentemente abbandonate per un nuovo tentativo: mantenere il modulo adattando dei giocatori. Un nuovo esperimento fallito.