Milan-Inter, sfida a scacchi tra Conte e Pioli: tutti i temi del derby
Milan-Inter (domenica ore 15.00) conterrà molte partite all'interno dei novanta minuti....
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Inter-Benevento parliamo di Lautaro Martinez.
OCCASIONE IDEALE – Nella prima partita di Coppa Italia della stagione Luciano Spalletti ha mandato in campo la formazione che i tifosi gli chiedono da mesi. Vale a dire quella con in campo contemporaneamente Lautaro Martinez e Mauro Icardi. Non a caso insieme ai due argentini si sono visti a centrocampo tutti i giocatori di cui il tecnico si fida nella fase di ripiegamento: Gagliardini in mezzo, Candreva e Perisic sulle fasce. Soprattutto non a caso si giocava contro il Benevento.
UOMO DI RACCORDO – Come ha giocato Lautaro? Onestamente bene, pur dovendo fare la tara al livello degli avversari. Finché c’è stato in campo anche Icardi il numero 10 si è molto applicato nel suo ruolo di raccordo tra centrocampo e attacco. Tornando a coprire, pressando, facendosi vedere come riferimento per gli altri giocatori a metà campo. Certo, ha sbagliato dei palloni e non sempre è stato efficace nel lavoro sporco, ma del resto è proprio quello che deve imparare. E in ogni caso non sarà mai un centrocampista stile Perrotta o Nainggolan.
PRIMA PUNTA – Uscito Icardi a fine primo tempo Lautaro è tornato al suo consueto ruolo di centravanti. E ha trovato due gol da dentro l’area, confermando le sue skill principali. E il suo feeling con San Siro visto che tutte le sue reti sono arrivate a Milano. Solo Coppa Italia, ma il classe 1997 si è dimostrato affidabile.
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