Nota tattica di Fiorentina-Inter: Eriksen al debutto davanti alla difesa
“Nota tattica”, una rubrica che mira a sottolineare un dettaglio, in positivo o in negativo, dell’ultima partita dell’Inter. Dopo Fiorentina-Inter di Coppa Italia parliamo di Eriksen.
NOVITA’ TATTICA – Fiorentina-Inter di Coppa Italia è diventata improvvisamente una partita interessante per tutti grazie all’annuncio di Conte della sua volontà di schierare Eriksen. Non solo da titolare, già un evento di suo, ma pure in un ruolo inedito: regista davanti alla difesa. Come si è disimpegnato il danese?
PRESENTE IN NON POSSESSO – Questa è la sua heatmap presa da Sofascore:
Eriksen ha giocato da vertice basso di centrocampo nel 3-5-2, senza fronzoli, indicazioni strane, adattamenti. Per tutta la gara è stato il primo riferimento nella costruzione per i difensori, con Vidal e Gagliardini più alti a fare gli interni. La prima cosa da segnalare è la sua abnegazione in copertura: il numero 24 è stato il giocatore con più km percorsi di tutti, con 16,62. Un dato permesso anche dal fatto che stavolta Conte non lo ha sostituito, lasciandolo in campo per tutti i 120 minuti. Un unicum per la sua gestione fino ad oggi. Secondo i dati della Lega Serie A è risultato pure il secondo più veloce in sprint e velocità media di corsa. In fase difensiva mette 5 recuperi, il migliore tra i mediani.
EFFICACE SULLA TREQUARTI – Ma come ha giocato effettivamente? Per essere all’esordio nel ruolo bene. Si è fatto vedere, ha provato a dare qualità anche coi lanci lunghi, ha giocato in modo semplice. I suoi tocchi di palla sono 99, secondo dietro a Kolarov, con 65 passaggi, terzo, di cui 34 realizzati in avanti. Come si diceva, è stato bravo a smarcarsi e farsi trovare dai compagni. Interessante il suo apporto quando la squadra alzava il baricentro: 3 tiri, di cui uno decisivo per il rigore, 13 passaggi realizzati sulla trequarti.