Non solo Lukaku, l’Inter deve ritrovare anche Correa: ancora troppo timido
L’Inter per avere un reparto offensivo competitivo ha bisogno di ritrovare anche Joaquin Correa. L’argentino sembra come frenato in campo. Un problema mentale che limita il suo apporto.
ATTACCO A DUE – L’Inter sta inseguendo il rientro di Romelu Lukaku (vedi articolo) per tornare ad avere un reparto offensivo presentabile almeno numericamente. La sua assenza ha responsabilizzato, e spremuto, Edin Dzeko e Lautaro Martinez. Ma non manca qualcuno? Sulla carta l’attacco dell’Inter ha anche un quarto elemento, vale a dire Correa. I fatti però hanno visto un impatto decisamente limitato dell’argentino. Troppo limitato.
NESSUNA SVOLTA – Inzaghi ci ha provato a puntare sul suo pupillo. Subito dopo l’infortunio di Lukaku infatti lo ha messo titolare contro Cremonese e Milan. Ricevendo in cambio evidentemente non quanto si aspettava, visto che Correa poi non ha più giocato dal primo minuto in Serie A. Era un momento difficile per tutta l’Inter, va detto. E infatti il tecnico poi lo ha rilanciato, in Inter-Barcellona. Nella partita simbolo della svolta nerazzurra proprio il Tucu è stato l’unico a steccare, o quasi. Impatto modesto e pure un problema al ginocchio. Nessun rilancio per lui insomma.
PERSONALITÀ CERCASI – Correa al momento appare il più indietro di tutta la rosa di Inzaghi. Anche di Lukaku. Non è una questione di fisico, ma di impatto sulle partite. Il Tucu sembra sempre frenato. Il suo contributo alla manovra, nel venire incontro, c’è ogni volta. Manca tutto il resto, e non è poco per uno che di mestiere fa la punta. Mancano gli strappi, le progressioni, gli spunti in uno contro uno, che sarebbero il suo tratto distintivo. Mancano le conclusioni, quelle con cui aveva sorpreso tutti al suo esordio. Uno come Correa non può avere meno dribbling a gara di media di Skriniar, come sta succedendo. L’argentino deve ritrovarsi mentalmente. Sbloccarsi in chiave offensiva. Ritrovare il coraggio di provare la giocata, quella potenzialmente decisiva. Mettere in campo cattiveria e personalità. Perché in questo momento non è un’opzione per Inzaghi. E l’Inter gli sta sfuggendo di mano.