Nainggolan fa da tappo ai progetti della nuova Inter: danno economico non da poco
Nainggolan è il primo pensiero in cima alla lista dell’Inter alla voce esuberi da piazzare. Altro che fretta per Hakimi o altri. Il centrocampista belga continua a presenziare dannosamente nel bilancio aziendale pur senza fornire prestazioni sportive, essendo in prestito a Cagliari
TAGLI ANNUNCIATI – La rivoluzione interista è già iniziata. Le dichiarazioni del Presidente Steven Zhang confermano quello che è il progetto su cui il management, guidato dall’AD Sport Beppe Marotta, sta lavorando no-stop da giorni. La parola “tagli” forse non spiega benissimo la situazione ma è largamente usata per comodità. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle tutte quelle spese che mandano in sofferenza il bilancio aziendale. Possibilmente, qualcuna, già entro il 30 giugno. Tra queste, senza alcun dubbio, i costi relativi agli esuberi. Uno su tutti, soprattutto se nelle prossime ore verrà definita la cessione a titolo definitivo di Joao Mario (vedi articolo). Occhi puntati su Radja Nainggolan, che a Milano questa volta non vorrà tornarci nemmeno per fingere di rimettersi a disposizione del nuovo tecnico. Il centrocampista belga da tempo ha scelto di rimanere a Cagliari, ma la società rossoblù ha intenzione di (ri)portare la trattative per le lunghe. Scelta comprensibile e legittima.
DANNO ECONOMICO – Le parole del Presidente Tommaso Giulini (vedi dichiarazioni) anticipano il gioco delle parti. Nainggolan non è una priorità temporale per il Cagliari ma per l’Inter sì. L’ammortamento nell’ultimo anno sotto contratto è superiore ai 9.5 milioni di euro, a cui va aggiunto l’ingaggio netto pari a 4.5 milioni (quasi 8.5 lordi, ndr). Ne risulta che Nainggolan “pesa” ancora circa 18 milioni per l’Inter. La riduzione dei costi, citata proprio da Zhang, parte dallo stop dell’Inter a provvedere a questo ingaggio fuori budget. L’aumento dei ricavi, invece, è ben più complicato: la plusvalenza su Nainggolan è praticamente impossibile. Servirà un’operazione che vada ben oltre il concetto di formula “creativa”. Oltre al rischio minusvalenza, infatti, c’è il serio rischio di scendere a “compromessi” attraverso una buonuscita. Economicamente meno pesante di quella riconosciuta ad Antonio Conte, ma strategicamente ben più dannosa per il bilancio. L’Inter si è già opposta a questa soluzione, ma anche due mensilità (luglio-agosto) prima di arrivare al 31 agosto hanno un costo extra. Quasi un milione e mezzo. Da qualsiasi punto di vista la si guardi, l’operazione Nainggolan lascerà altri strascichi nel bilancio nerazzurro. Almeno per altri dodici mesi. Come e quando finirà?