In Milan-Inter tutto gira intorno al centrocampo: i tre nerazzurri quasi perfetti
Milan-Inter è una gara che si decide (anche) a centrocampo. Hakan Calhanoglu, Nicolò Barella e Henrikh Mkhitaryan sovrastano la mediana avversaria, neutralizzando alla perfezione la manovra dei rossoneri.
SUPERIORITÀ COMPLETA – Ieri invocavamo Henrikh Mkhitaryan (qui il focus) come uomo chiave di Milan-Inter. E l’armeno non ha sicuramente deluso le aspettative (come si vede nelle nostre pagelle). Ma è tutto il centrocampo nerazzurro a splendere nella finale di Supercoppa Italiana. Henrikh Mkhitaryan, Nicolò Barella e Hakan Calhanoglu si muovono con una sintonia mai vista, e guidano la manovra nerazzurra come un’orchestra. Ma, soprattutto, annichiliscono completamente i dirimpettai rossoneri. Che, nonostante valori statistici più elevati, non hanno in realtà nessun impatto positivo sul gioco. Soccombendo totalmente alla linea mediana di Simone Inzaghi.
QUALITÀ > QUANTITÀ – Infatti Sandro Tonali e Ismael Bennacer, che compongono la linea a due del Milan, toccano 168 palloni in due nella finale di Supercoppa Italiana contro l’Inter. Ben 42 in più dei tre corrispettivi nerazzurri. Ma, come spesso succede, i numeri non si traducono necessariamente in una prova di qualità. E questo è uno di quei casi. Calhanoglu dirige l’orchestra nerazzurra alla perfezione, pur senza spiccare con giocate sopra la media. Mkhitaryan – con 43 tocchi, 25 passaggi riusciti (86%) e 15 palloni giocati in avanti – è fondamentale nell’allungare la difesa rossonera. E Barella serve una prestazione magistrale, riportando la catena di destra ai meravigliosi fasti recenti. Non solo. I tre centrali dell’Inter recuperano 23 palloni insieme, erigendo una vera e propria diga che argina alla perfezione il gioco del Milan.
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