Medel ritrova l’Inter, che ha fatto il salto di qualità. Oggi dove giocherebbe?
Medel rappresenta un passato che ritorna per l’Inter. Da avversario, stavolta. I tre anni nerazzurri del cileno non possono essere dimenticati e c’è da andare orgogliosi. Anche della crescita globale della squadra, soprattutto dal punto di vista tecnico
MEDEL NERAZZURRO – Il Bologna è una delle squadre con più ex interisti in rosa. A partire dal tecnico Sinisa Mihajlovic, ex difensore e allenatore in seconda. Proprio il tecnico rossoblù nella conferenza stampa della vigilia (vedi dichiarazioni) ha parlato di un altro grande ex. Il jolly Gary Medel, centrocampista e difensore in maglia nerazzurra. Dal 2014 al 2017, tre stagioni all’Inter con 109 presenze tra Serie A, Coppa Italia ed Europa League. Un solo gol – bello e decisivo – contro la Roma a San Siro. Qualche assist e molti più cartellini. L’esperienza nerazzurra di Medel non è stata indimenticabile, ma per colpe altrui: è uno dei pochi che ha sempre provato a strappare la sufficienza, riuscendoci. Senza andare a dettagliare tutto quel (triste) triennio, non si può negare l’importanza del classe ’87 cileno in quella squadra. Non solo in campo per gli equilibri tattici.
INTER OGGI – Così come con Walter Mazzarri, Medel dell’Inter di Roberto Mancini era un punto fisso da mediano. Anche con Frank de Boer ha trovato spazio lì, per poi essere reinventato centrale difensivo da Stefano Pioli. Nell’interregno Stefano Vecchi ha giocato in entrambi i ruoli. Alla fine il cileno ha giocato un quinto delle sue partite da difensore, tutte le altre da centrocampista. A distanza di oltre tre anni l’Inter ha fatto un notevole salto di qualità in tutti i ruoli, tanto che nemmeno un jolly sanguigno come Medel troverebbe spazio nell’undici di Antonio Conte. Nella difesa a tre mai potrebbe prendere il posto di Stefan de Vrij e compagni di reparto. Idem a centrocampo, dove la qualità di Nicolò Barella è sinonimo della nuova Inter, a cui non basta la quantità pur con la stessa fisicità. Eppure oggi Medel, a 33 anni, resta un leader silenzioso da prendere come esempio. E rispettare. Lo sanno bene i connazionali Arturo Vidal e Alexis Sanchez, sicuri protagonisti stasera in Inter-Bologna (vedi probabili formazioni).