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Lukaku tra alibi e novità. Dopo la sosta serve un segnale per prendersi l’Inter

Lukaku è arrivato all’Inter come top player, cosa che porta grandi aspettative. Ad oggi per motivi fisici non è ancora riuscito a dare il meglio. Dopo la sosta anche lui deve cambiare marcia.

PRIMO BILANCIO – Arrivati a ottobre e chiuso il primo ciclo fitto di partite si può trarre qualche conclusione sulla prima Inter di Antonio Conte. Una in particolare: non è ancora la squadra di Romelu Lukaku. Il belga ha vissuto un avvio di stagione travagliato, anche troppo, e al netto di diverse giustificazioni è lecito aspettarsi da lui un cambio di marcia. Anche deciso. Ad oggi il suo bottino di tre gol va anche bene, ma la sua influenza nel gioco è troppo ridotta.

PROBLEMI FISICI – Chiariamo subito che Lukaku ha veramente delle giustificazioni, principalmente di natura fisica. Parliamo degli infortuni che ne stanno rallentando l’inserimento in squadra. Il numero nove ha bisogno di essere in condizione per sfruttare al meglio il suo fisico, ma invece di crescere linearmente si è trovato ad andare avanti a singhiozzo. In estate ha iniziato la preparazione dopo rispetto ai compagni per la lunga e laboriosa trattativa con lo United. Dopo i primi minuti di campo è arrivato l’infortunio alla schiena nel riscaldamento di Inter-Udinese, poi il risentimento alla coscia che gli ha fatto saltare Barcellona-Inter. Senza continuità non si vedrà mai il vero potenziale del belga. Questo chiaramente va ad aggiungersi all’inserimento tattico in una squadra nuova, con compagni nuovi, allenatore nuovo e in un campionato nuovo.

STATUS DA TOP – Lukaku però non è un giocatore qualunque. All’Inter è arrivato come giocatore centrale del progetto, voluto espressamente da Conte che lo ha inseguito per anni. Con un cartellino del prezzo stellare, di cui non ha responsabilità, ma che ha un peso nei giudizi. Ed è il giocatore più pagato nella rosa dell’Inter, il secondo in Serie A. Uno status da top player, senza mezzi termini, che porta alte aspettative. Da lui ci si aspetta un impatto importante, decisivo e pure continuo. Nel gioco e nei tabellini.

SERVE LA SVOLTA – Da metà ottobre insomma per Lukaku è il momento di dimostrare qualcosa in più. Ha avuto un po’ di tempo per conoscere l’ambiente tra compagni, tecnico e campionato, il suo inserimento ora deve entrare nella fase di decollo. Serve una crescita vera, senza intoppi, per arrivare alla svolta. Il potenziale lo ha, lo sa lui per primo. L’Inter è una grande occasione e a giudicare dalle dichiarazioni ci tiene anche. All’Inter serve che il suo numero nove diventi un riferimento e un trascinatore, non uno da giustificare.

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