Lukaku ha forse troppi minuti nelle gambe, ma serve lui per lo sprint finale
Lukaku nelle ultime partite appare stanco. Probabilmente perché lo è. Il belga però nello sprint finale del campionato deve ritrovarsi.
SEMPRE TITOLARE – Lukaku è il centro di gravità dell’Inter di Conte. Questo è risaputo, lo ha preteso apposta. Talmente importante che, sostanzialmente, il tecnico ci rinuncia solo se formalmente costretto. O quasi. Sapete quando è stata l’ultima volta che il belga è finito in panchina? Sampdoria-Inter, data 6 gennaio. Sono passati tre mesi. E 16 gare consecutive da titolare.
MAI UN CAMBIO – In generale in questa Serie A sono quattro le partite in cui non è partito titolare. Il numero 9 insomma gioca sempre. Non solo. Non viene mai nemmeno sostituito. L’ultima volta che è uscito era il 5 febbraio. In Fiorentina-Inter Conte lo ha fatto uscire dal campo. Al minuto 89. Un riposo corposo. Fanno 11 gare consecutive giocate per intero. Lukaku insomma più che il centravanti è il totem di questa Inter. Ma questo minutaggio ha un prezzo.
LAVORO FISICO – Il belga non può essere sempre al top della forma fisica. Anche lui è pur sempre umano. Va sottolineato che oltre alla mera presenza Lukaku in campo ci mette lavoro. Molto. Nel gioco di Conte è un riferimento costante, chiamato a un impegno praticamente senza sosta. Non solo corsa, ma lotta fisica su un numero elevato di palloni. Da difendere, pulire, giocare per i compagni. Un impegno tassante, che in questo periodo sta chiedendo il conto.
SERVE QUELLO VERO – Il numero 9 non sta vivendo un periodo brillante. Ha qualche colpo, ma non continuità nei 90 minuti. Da tre gare non segna né mette a referto assist. Con gli errori in Spezia-Inter come testimonianze chiarissime di mancanza di lucidità. Sta rifiatando, ed è comprensibile. Nello sprint finale però l’Inter non può fare a meno di lui. Delle sue giocate, dei suoi gol. Perché è costruita su di lui. Lukaku nelle ultime 6 partite deve ritrovarsi. E prendere per mano la squadra.