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Lukaku dopo Hakimi: all’Inter chiedono solo quelli forti e c’è chi si meraviglia

Lukaku è il personaggio del momento a distanza di un mese da Hakimi, che l’Inter ha già salutato. Non è ancora dato sapere quale sarà la scelta dell’attaccante belga, ma di certo non deve stupire un eventuale addio a certe cifre in un mercato così povero come quello attuale

PEZZI PREGIATI – L’importanza di avere una rosa forte si riflette sulle scelte di mercato. Del mercato altrui, però. Un mese fa l’Inter ha salutato – senza non poche polemiche – Achraf Hakimi (vedi editoriale), che si è unito al Paris Saint-Germain. Oggi si parla delle offensive del Chelsea per Romelu Lukaku, che probabilmente nei prossimi giorni verrà messo di fronte a una scelta di vita (vedi editoriale). Nel mezzo si è parlato di offerte importanti per Nicolò Barella (che rinnoverà, ndr) e Lautaro Martinez (rinnoverà?). Prima del rinnovo pre-Euro 2020, ad Alessandro Bastoni è stata messa virtualmente un’altra maglia. Lo stesso è avvenuto per i compagni di reparto Milan Skriniar, che in un mondo ideale è il candidato numero uno per diventare il prossimo capitano dell’Inter (vedi focus). E per Stefan de Vrij, che negli ultimi giorni è stato ceduto mediaticamente by-passando l’Inter. Si faranno altre ipotesi per Marcelo Brozovic, la cui condizione contrattuale (è in scadenza a fine stagione, ndr) non aiuta di certo l’Inter. Nulla di strano a questi livelli: se hai calciatori di livello, normale te li vengano a chiedere. E a pagare. Sarebbe strano il contrario, no?

Hakimi traccia la strada, Lukaku la seguirà?

PRO E CONTRO – In un mercato complicato come quello delle ultime finestre, avere asset di valore internazionale ha i suoi pro e contro. I pro sono solo di natura economico-finanziaria. L’Inter ha in rosa dei fuoriclasse ambiti e per cui c’è chi è disposto a fare follie pur di portarli via da Milano. Con Hakimi, seppur ceduto con un forte sconto rispetto al reale valore di mercato, è successo. E rischia di succedere nuovamente con Lukaku e/o qualsiasi altro top player nerazzurro. I pro economici diventano contro dal lato tecnico-sportivo. L’Inter non è in grado di sostituire adeguatamente chi andrà via. Anche in questo caso, è già successo con Hakimi (Nahitan Nandez non può essere considerato il suo erede sulla fascia destra, ndr). E succederebbe qualora anche Lukaku salutasse. Ciò non significa che non possa esserci un’Inter altrettanto forte nel presente e soprattutto nel futuro, soprattutto se le cifre ricavate venissero reinvestiti saggiamente sul mercato (in prospettiva…). La cessione di Lukaku non dovrebbe spaventare nessuno perché, come nel caso di Hakimi, sarebbe un “rischio calcolato”. Nulla di obbligato ma eventualmente voluto, perché ci si adegua ai tempi che corrono. E l’Inter ha deciso di correre controvento, avendo calciatori di livello che oggi è difficile trattenere a certe cifre. Anche perché gli altri (in esubero…) non li chiede né paga nessuno, ovviamente. Non bisogna meravigliarsi ma solo aprire gli occhi e provare ad avere fiducia (in qualcuno o qualcosa). L’Inter continuerà a esistere.

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