Lukaku fa 25 con l’Inter, e non solo: numeri che consolano Conte e tifosi
Il rigore di Romelu Lukaku in Inter-Sassuolo è la rete nerazzurra numero 25 per il belga. Al primo anno con l’Inter, solo quattro calciatori hanno fatto meglio. La vena realizzativa è l’ultimo dei problemi del numero 9 di Conte, che ora proverà ad assumersi ancor più responsabilità.
VENTICINQUE – Romelu Lukaku sta ripagando l’Inter e i suoi tifosi come meglio sa fare: a suon di gol. Dopo 38 presenze stagionali, le reti sono già 25, di cui 19 in campionato. Volendo fare un esercizio di stile aneddotico, il primo anno nerazzurro di Lukaku è finora quarto tra i più positivi. Col rigore di ieri, il numero 9 raggiunge due mostri sacri: Boninsegna nel 1969/70 e lo svizzero Peterly nel 1090/10. Proprio lo svizzero è da escludere dalla classifica, data la troppa differenza di contesto. Ma l’ex Manchester United si staglia di fronte a Bonimba grazie alla media-gol (0,66 contro 0,54). Davanti all’attuale numero 9, tre assoluti mostri sacri. Il prossimo nel mirino di Big Rom è Istvan Nyers, 26 reti nel 1948/49. Sui gradini più alti del podio, Diego Milito (30 reti nel 2009/10) e il Fenomeno Ronaldo (34 reti nel 1997/98). Riuscirà Lukaku a scalzarli?
NON SOLO GOL – Ma l’importanza di Lukaku nell’Inter di Antonio Conte non si lega solo ai gol. La velata accusa di segnare poco nei match decisivi è pretestuosa: si ignorano le due reti nei derby e la doppietta al Napoli, tra le altre. Il tecnico nerazzurro è riuscito ad avere il belga come riferimento offensivo, dopo averlo inseguito a lungo, anche per altre doti. Per chi lo accusa di partecipare poco in fase di non possesso, Lukaku risponde con 248 recuperi (statistiche della Lega Serie A): tra gli attaccanti, solo Dzeko meglio di lui (263). Inoltre, il bomber nerazzurro ha finora piazzato 23 passaggi chiave in campionato (3° assoluto). Nonostante a volte sembri avulso dal gioco, Lukaku è in realtà presente nella manovra offensiva nerazzurra, e ama dialogare coi compagni nell’assalto alla porta. Un’empatia tattica che i numeri – non sempre – riescono a spiegare.