L’Inter dimostra la differenza tra difesa e organizzazione. Confronto impietoso
L’approccio dell’Inter alle gare continua a far discutere. Difensivismo estremo, oppure grande organizzazione? Nel frattempo il confronto con le rivali è impietoso.
RISCHIO CALCOLATO – Lo si diceva già in tempi non sospetti, il nuovo approccio dell’Inter porta con sé dei rischi calcolati. Lasciando il pallino del gioco prevalentemente agli avversari, Antonio Conte accetta placidamente una maggiore pericolosità offensiva degli avversari. Il contrario di quanto avveniva nelle prime gare stagionali: 3-4-1-2, trequartista fisso, trazione esclusivamente offensiva. Che portano undici gol all’Inter, ma ne fanno subire anche otto. E le discussioni critiche attorno alla squadra nerazzurra erano le stesse che si leggono oggi, sebbene con contenuti opposti.
ORGANIZZAZIONE DIFENSIVA – L’Inter non imposta gare esclusivamente di difesa. “Primo: non prenderle” non è un mantra che appartiene a Conte. Ma lo è invece la cura maniacale con cui prepara il reparto arretrato. Quello dei nerazzurri non è un catenaccio che si protrae fino alla frustrazione, degli avversari e dei tifosi. La definizione più corretta – ne parlavamo anche nell’HOT POST ieri sera – è quella di organizzazione difensiva. La retroguardia dell’Inter si muove in maniera egregia, chiudendo la quasi totalità degli spazi agli avversari e minimizzando i rischi. Senza patire più di tanto. Ed è un approccio ugualmente difficile da adottare e mantenere.
CONFRONTO IMPIETOSO – A dimostrare ulteriormente questa teoria torna proprio la gara di ieri col Sassuolo. Nonostante il possesso palla nettamente a favore dei neroverdi, ogni azione nerazzurra poteva chiudersi con un gol. E non è quindi caso se nel girone di ritorno l’Inter ha solo 4 gol subiti finora (a fronte di 23 fatti). Solo l’Atalanta ha segnato di più nelle ultime nove gare: 27 reti, ma sono ben 12 quelle al passivo. Ai nerazzurri si avvicina la Juventus, che però ha il doppio dei gol incassati, otto. Il Milan poi sta frenando rispetto all’entusiasmo iniziale: 15 gol fatti e altrettanti subiti nel girone di ritorno. La differenza tra i nerazzurri e chi insegue sta anche qui.