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Lautaro Martinez, nella crisi (finita) arriva un segnale di maturità per l’Inter

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Lautaro Martinez mette fine a un lungo periodo di astinenza con il gol in Barcellona-Inter. E registra una notevole differenza rispetto alle scorse stagioni.

POTENZIALE DEVASTANTE – Spesso i tifosi dell’Inter cadono ancora nell’errore di sottostimare Lautaro Martinez. Nonostante il suo score in nerazzurro reciti 78 gol in 194 partite. La colpa di questo errore di valutazione è tuttavia legata ad alcuni periodi di astinenza che il Toro ha vissuto nelle ultime stagioni. E che si è ripetuto pure quest’anno, sebbene con delle differenze importanti.

CRISI PROLUNGATE – Prima della stoccata valsa il momentaneo 1-2 in Barcellona-Inter (qui il video), l’ultimo gol di Lautaro Martinez risaliva al 30 agosto, contro la Cremonese. In mezzo, oltre un mese e 8 partite di astinenza. Una crisi di gol pari a quella vissuta nella stagione 2020/21, ma decisamente inferiore a quella dello scorso anno. 13 gare senza gol, tra il 5-0 esterno in casa della Salernitana (17 dicembre) e il 5-0 casalingo sempre contro i campani (4 marzo), avversari di domani (ore 12.30). Ironia della sorte, la scorsa è anche la stagione più prolifica di sempre per Lautaro Martinez (25 gol totali). Come dicevamo prima, però, tra il periodo senza reti di quest’anno e quello dello scorso intercorrono moltissime differenze.

Da Lautaro Martinez un segnale fondamentale, anche senza gol

LEADER COINVOLTO – Nelle ultime stagioni il legame tra Lautaro Martinez e il gol ha rappresentato il bordo sottile tra due lati della stessa medaglia. Quando l’argentino trovava la rete con regolarità, era un attaccante devastante. Se invece il gol non arrivava, il 10 nerazzurro finiva per innervosirsi e diventare quasi più dannoso che utile in campo. Quest’anno invece non si è visto nulla di tutto ciò. Anche quando non ha segnato, il Toro si è dimostrato decisamente più maturo, rimanendo sempre in partita, con la testa e con le gambe. Dimostrando (finalmente) di essere il leader offensivo dell’Inter, in termini tecnici e di carisma. Non è un caso che nel secondo tempo di Sassuolo-Inter, all’uscita di Danilo D’Ambrosio la fascia di capitano sia finita sul suo braccio. Un attestato di riconoscimento della sua crescita, da parte dei compagni e dell’allenatore. Lautaro Martinez non è (più) un problema così pesante, per l’Inter.

Pubblicato da
Riccardo Buson

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