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L’Inter può davvero cullare rimpianti per lo scudetto? Facciamo chiarezza

La sconfitta della Juventus, contro l’Udinese, ha sollevato rimpianti scudetto non soltanto in casa Inter, ma anche tra le file della Lazio e dell’Atalanta. I bianconeri hanno tre match point e difficilmente steccheranno ancora, ma la squadra di Maurizio Sarri avrebbe potuto essere superata? L’Inter ha diritto a questi rimpianti per il primo posto?

DIRITTO AL RIMPIANTO – Qualcuno ha definito la Juventus di Maurizio Sarri come “la peggior formazione degli ultimi nove anni“. Ieri sera, contro l’Udinese, i bianconeri hanno sprecato il primo match-point per lo scudetto grazie alla rete di Seko Fofana all’ultimo respiro. Il grande traguardo non sembra in discussione anche in virtù del calendario (Sampdoria, Cagliari, Roma) ma ad ogni passo falso della squadra di Maurizio Sarri ecco spuntar fuori vagonate di retorica del rimpianto. Le difficoltà dei bianconeri sono sotto gli occhi di tutti e non c’è bisogno di ricordare che la vittoria contro la Lazio sia stata isolata nelle ultime 5 giornate. Le altre concorrenti hanno avuto percorsi molto diversi. L’Inter ha effettivamente margine per rimpiangere lo scudetto?

NUMERI – La logica dei numeri non risponderebbe in maniera negativa. L’Inter, infatti, ha perso una partita in meno della Juventus ma ha messo insieme 5 pareggi in più. La difesa nerazzurra è anche la meno battuta del campionato, con 36 reti al passivo (due in meno di Lazio e Juventus). Anche il dato sui gol fatti sorride ad Antonio Conte: 74 contro i 73 di Sarri (l’Atalanta è fuori classifica in questa particolare prospettiva). Fortunatamente, la lettura del rendimento di una squadra non può avvenire soltanto attraverso i numeri, nonostante questi riescano a suscitare riflessioni continue. Basti pensare, ad esempio, al fatto che 4 di quei 10 pareggi siano arrivati dopo la fine del lockdown, per quanto riguarda l’Inter.

OSTACOLI – La squadra nerazzurra, però, dopo una prima parte di stagione ad altissimi livelli, è diventata prevedibile e ha avuto un’evidente flessione nel rendimento e nella qualità delle prestazioni. La squadra di Sarri, fondamentalmente, non si è mai conformata alle aspettative e alle idee del suo tecnico, cosa che l’Inter stava riuscendo a fare. Ovviamente le due squadre hanno dovuto far fronte a problematiche differenti. Le continue defezioni e una rosa non all’altezza, per quanto riguarda i nerazzurri, un mercato carente e interpreti poco adatti al gioco del tecnico sulla sponda bianconera.

GAP – Ma proprio nell’analisi del percorso delle due squadre vengono fuori i grossi punti interrogativi. Se è vero che lo scudetto, come dice la retorica consueta, “si vince contro le piccole” (e quel dato sui pareggi dell’Inter sarebbe pronto a testimoniarlo), è anche vero che la Juventus ha mostrato i muscoli proprio nei big match. Nelle gare contro i nerazzurri (andata e ritorno) e contro la Lazio (ritorno) si sono viste le cose migliori e i numeri complessivi dei bianconeri sono lo specchio di un percorso non entusiasmante. Proprio il resoconto di quelle singole partite aveva convinto le rispettive pretendenti che i bianconeri fossero ancora irraggiungibili. Discorso diverso per quel che riguarda l’Atalanta, che soprattutto nella gara di ritorno ha surclassato la Juventus.

STEP BY STEP – Dunque, l’Inter non avrebbe potuto vincere lo scudetto? Questo è ciò che sperava (neanche troppo velatamente) Antonio Conte. La sua assuefazione alla vittoria rischia però di creare parecchie incomprensioni nell’ambiente Inter (ne abbiamo parlato QUI di recente). Quella del rimpianto, poi, è una retorica-trappola, che finisce per offuscare peculiarità e difficoltà del percorso nerazzurro. Un percorso fatto di innumerevoli ostacoli, alcuni programmabili, altri totalmente imprevisti. Diventa difficile pensare ad un’Inter ‘senza infortuni‘ o ‘con Stefano Sensi a pieno regime ‘ e via discorrendo. Attenzione, però, questo non giustifica il fatto che i nerazzurri avrebbero potuto fare di più. Ma non tanto nell’andamento globale dei risultati, ragionando sul pareggio in più o sulla sconfitta in meno. Quanto nell’approccio alle singole partite. Qui, l’Inter ha mostrato scarsa maturità e poca attitudine alla competizione spietata sul lungo periodo. Conte è arrabbiato proprio per questo, pur sapendo che (al netto di un’Europa League ancora da giocare) la squadra non sta andando malissimo. Certamente non sta andando come lui si aspettava, ma tra le sue aspettative e la realtà-scudetto c’è una distanza enorme. Ecco perché l’Inter, forse, farebbe bene a ragionare per gradi. Partendo da un approccio più induttivo di quanto fatto finora. Capace, cioé, di ragionare sulla singola partita, sul singolo episodio, sul singolo dettaglio, per poi estrarre traguardi e ambizioni via via crescenti.

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