Kostic è l’acquisto perfetto per l’Inter a gennaio ma non per luglio: i motivi
Kostic è nel mirino dell’Inter, che proverà a portarlo a Milano già entro fine gennaio. Una trattativa complicata ma non ancora tramontata, soprattutto perché in casa nerazzurra non sono previste follie di mercato. Bensì operazioni funzionali anche in vista della prossima stagione. E il nome del centrocampista serbo fa cambiare la prospettiva tra gennaio e luglio
VECCHIO PALLINO – Il nome di Filip Kostic è sul taccuino di Piero Ausilio da prima che diventasse un esterno di ruolo. Il classe ’92 serbo, nel triplo salto di qualità fatto in Bundesliga (dallo Stoccarda all’Amburgo fino all’Eintracht Francoforte, squadra attuale), ha cambiato ruolo e – in generale – approccio al calcio. Diventando uno dei profili più interessanti per il suo essere atipico, ibrido e utile come jolly. Kostic oggi è un centrocampista di fascia che garantisce gol e assist ma resta un profilo offensivo. Adattandosi alla Serie A, potrebbe “subire” la stessa trasformazione di un’altra (ex) stella della Bundesliga. Ovviamente Ivan Perisic, di cui all’Inter sarebbe l’alternativa in rosa o eventualmente l’erede. Ed è questo il punto più importante da approfondire. All’Inter serve un vice-Perisic o un nuovo Perisic? Kostic può essere il primo ma non il secondo, oggi. Cerchiamo di capire quali sono i motivi che ci fanno affermare ciò e perché.
Kostic sulle (difficili) orme di Perisic
ACQUISTO ANTICIPATO – La disciplina tattica tipica di Perisic non si impara in tre mesi. E forse nemmeno in tre anni. L’arrivo del quasi 30enne Kostic in Italia, per ritrovarsi a fare l’esterno sinistro a tutta fascia nel 3-5-2 di Simone Inzaghi, è un rischio da calcolare. Potrebbe andare bene o male. In circolazione non ci sono tanti quinti mancini in grado di rimpiazzare Perisic. E soprattutto non a buon mercato. Il rapporto-qualità prezzo di Kostic, restando intorno ai 10 milioni di euro più bonus (andrà in scadenza il 30 giugno 2023, ndr), è sicuramente un motivo per ragionare sul suo acquisto seppur tardivo in relazione agli anni. Ma sostituire Perisic, facendo mantenere all’Inter lo stesso equilibrio tattico creato nell’ultimo anno e mezzo, sarà un’impresa per qualsiasi nuovo innesto a sinistra. Anche per questo l’Inter proverà a convincere il classe ’89 croato a prolungare il suo contratto… Tornando a Kostic, acquistarlo a gennaio oppure a luglio cambia tutto. Anticipare il suo arrivo per farlo ambientare, facendogli iniziare da subito il lavoro a livello tattico all’ombra di Perisic, sarebbe una mossa di mercato a dir poco intelligente ora.
Il jolly Kostic nel sistema Inter di Inzaghi
ALTRO CHE TAPPABUCHI – L’arrivo di Kostic a gennaio andrebbe a risolvere diverse lacune nell’attuale rosa dell’Inter di Inzaghi. In primis, sarebbe la prima alternativa allo stesso Perisic, permettendo rotazioni più continue nella fase clou della stagione. Così facendo, Federico Dimarco verrebbe considerato definitivamente un difensore, quindi la riserva di Alessandro Bastoni nel ruolo di terzo sinistro, facendo risolvere anzitempo il contratto di Aleksandar Kolarov (che potrebbe ritirarsi a giorni, ndr). Inoltre, trattandosi di un profilo offensivo, Kostic andrebbe ad aggiungersi anche alla batteria dei trequartisti o pseudo-mezzali di cui oggi Stefano Sensi è l’ultima opzione, dando un senso al prestito del centrocampista italiano alla Sampdoria. Ci sarebbe lo stesso equilibrio numerico e qualitativo in tutti i reparti: Kolarov e Sensi out, Kostic in. Ma non solo. Vista l’emergenza in attacco, causa infortunio di Joaquin Correa (vedi comunicato ufficiale), l’Inter potrebbe evitare di completare il reparto offensivo con una “figurina”, che sia Eddie Salcedo (vedi focus) o un altro. Sì perché, all’occorrenza, Perisic potrebbe tornare a disposizione tra gli attaccanti – come già successo – lasciando a Kostic la titolarità sulla fascia sinistra di centrocampo. Insomma, Kostic a gennaio può essere l’acquisto perfetto per l’Inter: un jolly che permetta agli altri jolly di mettersi a disposizione di Inzaghi come e dove serve maggiormente. A luglio, invece, rischia di essere solo un erede di Perisic da costruire, senza la certezza che sia (da subito) all’altezza di quel ruolo. Quindi, non “perfetto” come ora…