Juventus-Inter, un tempo si parlava di alibi dei perdenti. Ora fa comodo
Juventus-Inter, finale di Coppa Italia, ha visto trionfare la squadra di Inzaghi che ribalta il risultato nei tempi supplementari. I nerazzurri terminano la stagione da imbattuti contro la squadra di Allegri, un dato che già di per sé dice moltissimo ma ovviamente è molto più comodo indirizzare l’argomento su quello che una volta era l’alibi dei perdenti
UN SOLO ARGOMENTO – Juventus-Inter è stata una finale di Coppa Italia molto combattuta, divertente ed esaltante. I nerazzurri sbloccano il risultato dopo appena 6 minuti, poi rinunciano a giocare e i bianconeri ribaltano meritatamente tutto. L’Inter non si dà per vinta e riapre il discorso con un rigore conquistato da Lautaro Martinez e realizzato da Hakan Calhanoglu. Nei tempi supplementari arriva il sorpasso sempre dagli undici metri con Ivan Perisic e il definitivo 2-4 sempre a firma del croato.
TEMPI ANDATI – Due rigori, entrambi sacrosanti (vedi moviola), diventati oggetto di discussione praticamente dal triplice fischio di Paolo Valeri. Perché ovviamente parlare di calcio e meriti non piace a nessuno, soprattutto a chi si trova a dover commentare la stagione bianconera, costellata di alti e bassi, zero titoli e zero vittorie contro l’Inter di Simone Inzaghi. Su quattro incontri stagionali, infatti, la Juventus non è mai riuscita a battere l’Inter, perdendo tre volte e pareggiando una. Basterebbe già questo dato per avere ben chiara la situazione, ma probabilmente costa meno fatica indirizzare l’argomento su quello che una volta era l’alibi dei perdenti. Bei tempi andati.