Inzaghi ritrova Lukaku: dopo un anno ha gli elementi per sfruttarlo al top
Inzaghi già un anno fa pensava a un’Inter con Lukaku. Un anno dopo però ha due vantaggi in più: una stagione di esperienza all’Inter e lo studio di quanto successo al Chelsea.
RITORNO A UN ANNO FA – Lukaku è a pochi passi dal suo ritorno all’Inter. Mancano giusto le visite mediche dopo settimane caldissime. E così Inzaghi riavrà l’attacco che sognava di allenare un anno fa. Riallacciando un discorso che ha avuto a malapena il tempo di abbozzare. Come si svilupperà il suo nuovo rapporto col belga?
IDEE SOLO ABBOZZATE – Parliamo dell’aspetto tecnico. Lo scorso anno Inzaghi voleva mettere Lukaku al centro del suo gioco offensivo. Come naturale visto che il belga veniva da due stagioni di altissimo livello, con 64 gol totali, uno scudetto e il premio di MVP della Serie A. Un giocatore non solo capace di segnare con grande continuità, ma di polarizzare l’intero gioco offensivo. Con presenza fisica, gioco spalle alla porta, sponde, assist, progressioni. Un elemento tanto completo quanto devastante. Un sogno per un tecnico a chiara vocazione offensiva, che negli anni ha valorizzato diversi attaccanti (Keita, Immobile, Correa, Caicedo) con cui è entrato in contatto. Tutto è rimasto nel campo delle ipotesi. Cosa cercherà di fare adesso?
VANTAGGI DA SFRUTTARE – Di sicuro Inzaghi aveva un piano già lo scorso anno. Rispetto ad allora però ha un anno di esperienza in nerazzurro in più. Conosce i suoi giocatori, in particolare Lautaro Martinez. E questo non può che migliorare quell’abbozzo estivo. Il tecnico ha creato una macchina offensiva di alto livello. Per Lukaku dovrà modificare qualcosa, ma con lui sa di aumentare ancora il potenziale. Quanto successo al Chelsea è un ulteriore tassello: Inzaghi ha gli elementi per capire cosa evitare. Come non usare il suo vecchio/nuovo attaccante. Dall’insieme di queste ulteriori riflessioni Inzaghi può sfruttare al meglio il potenziale di un attaccante con tanti talenti, ma che va canalizzato nel modo giusto. E il suo vecchio/nuovo allenatore può essere l’ultimo maestro che gli serve.