Inzaghi in Salernitana-Inter lancia un segnale su chi è dentro il progetto
Inzaghi non può ancora dire di aver costruito la macchina perfetta ma nella sua Inter c’è spazio per tutti. O quasi. In Salernitana-Inter le rotazioni hanno premiato titolari e panchinari ritrovati, ma per qualcuno l’avventura a Milano potrebbe chiudersi a gennaio
SCELTE CHIARE – Le scelte di formazione, le rotazioni iniziali e quindi le sostituzioni finali, permettono di capire meglio il Simone Inzaghi pensiero sulla sua rosa. L’Inter ormai ha undici titolari, che diventano quattordici con le tre principali rotazioni e sedici grazie ai cinque cambi a disposizione. Poi che ci sia una lista di venticinque calciatori è un altro discorso. Dodici vanno in panchina, uno è il terzo portiere classe 1983 (il meno giovane della rosa) e l’altro è il quinto attacco classe 2001 (il più giovane della rosa). Utili a completare numericamente la squadra, soprattutto in caso di infortuni e squalifiche. E a gennaio qualcosa potrebbe cambiare, ma prima bisogna fare spazio “utile” in rosa.
GERARCHIE DEFINITE – In Salernitana-Inter le scelte di Inzaghi, anche a partita teoricamente finita, sono state piuttosto chiare. Il primo cambio a centrocampo è Arturo Vidal, ma nelle gerarchie è Roberto Gagliardini quello che dà più garanzie a livello di continuità fisica. Con Nicolò Barella squalificato – sia mercoledì in Serie A contro il Torino sia a febbraio in Champions League contro il Liverpool – c’è da credere che siano loro a giocarsi la maglia per completare il centrocampo. Mercato permettendo, ovviamente. Chi resta fuori, al momento, è Matias Vecino in palese uscita (vedi articolo) ma anche Stefano Sensi, che Inzaghi continua a centellinare oltremodo. In difesa e attacco, fasce comprese, sembrano essere tutti “affidabili” per Inzaghi. Occhio, invece, a cosa potrebbe succedere a centrocampo: Vecino ha le valigie… e Sensi?