Inter, serve uno svincolato in attacco? Ecco perché la risposta è no
In casa Inter tiene banco la questione attacco. Serve un elemento per sostituire Arnautovic? Vale la pena tesserare uno svincolato? La risposta è no, per due motivi.
SVINCOLATI CERCASI? – All’Inter serve completare il reparto offensivo dopo l’infortunio di Arnautovic? Questa domanda è circolata nelle ore immediatamente successive alla sfida con l’Empoli. E continua a circolare anche ora. Marotta ha già dato la sua risposta, che è un secco no. Ma perché questa chiusura all’opzione? Le motivazioni sono essenzialmente due.
VALORE RELATIVO – La prima è che, chiaramente, un attaccante svincolato alle porte di ottobre non sta vivendo certo il miglior momento della sua carriera. Quindi si tratta per forza di cose di un ripiego. Un’opzione che, per essere chiari, vale sulla carta meno dell’Arnautovic che l’Inter ha comprato in estate suscitando più di qualche perplessità. L’opportunità tecnica quindi è discutibile. Ma la questione fisica è ancora più determinante.
PROBLEMA FISICO – Un attaccante svincolato è, per definizione, senza contratto. Il che significa che non solo non ha giocato in queste prime settimane, ma non ha fatto nemmeno la preparazione con una squadra. Questo porta a un inevitabile deficit di condizione fisica. Visto anche in casa Inter con Alexis Sanchez, giusto per fare un esempio. Con un’aggravante specifica. All’Inter per sostituire Arnautovic serve un attaccante fisico. Uno di quelli che, notoriamente, ci mettono tempo a entrare in forma. A cui servono allenamenti e minuti di campo. L’Okaka della situazione, giusto per citare un nome che si è proposto, dunque arriverebbe senza la condizione fisica per giocare. E per ottenerla gli servirebbe un tempo non proprio uguale a quello del ritorno di Arnautovic, ma abbastanza prossimo. Vale quindi la pena provarci? Per Marotta la risposta è no.