Inter, senza Eriksen il 3-4-1-2 torna in soffitta? Non esattamente
Il terzetto di centrocampo delle ultime partite lascia credere che il trequartista, ormai, stia sparendo dai piani di Conte. La situazione è un po’ più complessa di così
METAMORFOSI – Il progetto tattico dell’Inter di Antonio Conte sembra giunto ad un nuovo punto di svolta. Durante il lockdown, il tecnico aveva lavorato sul 3-4-1-2, messo in mostra alla ripresa contro il Napoli in Coppa Italia. Ai nerazzurri serviva creatività, serviva qualcosa di nuovo. Quel ‘qualcosa di nuovo‘ aveva un nome e un cognome: Christian Eriksen. Le prime prestazioni dopo la ripresa avevano fatto ben sperare. O quantomeno avevano tracciato la rotta. A poco a poco, il danese ha cominciato ad arretrare nelle gerarchie e Conte si è ritrovato in mano un nuovo progetto tattico senza il suo nucleo creativo.
NUOVA SVOLTA – Fino alle ultime partite di Serie A, la casellina da trequartista era progressivamente occupata da Borja Valero. Di fatto, lo spagnolo si è guadagnato il rinnovo scalzando Eriksen dall’undici titolare. Ma la metamorfosi del centrocampo dell’Inter non era ancora completa. Contro l’Atalanta, infatti, si è visto all’opera il terzetto composto da Roberto Gagliardini, Nicolò Barella e Marcelo Brozovic. Nessuno di questi interpreti è però un trequartista puro. Il principio dell’induzione ci spinge dunque a considerare il 3-4-1-2 come un lontano ricordo per Antonio Conte.
URGENZE – Il tecnico nerazzurro, infatti, ha creato un centrocampo ibrido, in cui a turno i tre centrocampisti hanno licenza di uccidere. Se è vero che questa nuova disposizione ha garantito maggior schermo alla difesa, è pur innegabile che una delle due mezze ali sta cercando di occupare la trequarti con più frequenza. Si tratta, dunque, di uno schieramento piuttosto fluido, in cui Nicolò Barella svolge un ruolo chiave come equilibratore di gioco. La gestione di questi meccanismi, tuttavia, va implementata sia nei movimenti che negli uomini. L’ideale, in un terzetto simile, sarebbe un centrocampista assaltatore sul modello di Radja Nainggolan: trequartista spurio diventato piuttosto comune nella recente storia tattica dell’Inter. L’avventura di Eriksen, in nerazzurro, non è ancora giunta al termine, ed è per questo che il tecnico non ha ancora messo in soffitta il 3-4-1-2. È semplicemente in attesa di tempi migliori. Ma nel frattempo ha urgente bisogno di equilibrio.