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Inter, quale futuro per la porta dopo Handanovic? Le strade possibili

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Samir Handanovic è finito sul banco degli imputati dopo le ultime uscite. Questo ha riaperto le discussioni sul futuro portiere dell’Inter. Una scelta che potrebbe dire molto sulla filosofia che il club nerazzurro deciderà di sposare

DUBBI – La pausa nazionali è tempo di riflessioni, e il pareggio contro l’Atalanta ne ha stimolate parecchie in casa Inter. Una delle ultime tematiche, sollevata dalla piazza in ordine di tempo, riguarda il futuro di Samir Handanovic. Il portiere sloveno è apparso piuttosto sottotono nelle ultime apparizioni e gli addetti ai lavori l’hanno parzialmente responsabilizzato in occasione dell’1-1 di Miranchuk. Non è un mistero: l’Inter ha cominciato da tempo a ragionare sul dopo Handanovic. Il contratto dell’ex Udinese termina nel 2022 ed è stato recentemente prolungato. Proprio per questo, l’impressione il ricambio generazionale (in un ruolo estremamente delicato) non avvenire in tempi brevissimi.

NOMI – La decisione di trattenere il giovane Ionut Radu, liquidando Tommaso Berni, testimonia come l’Inter abbia imparato dalla scorsa annata, quando l’infortunio di Handanovic aveva creato non pochi problemi in un momento chiave della stagione. In tal senso, le strade per il futuro sembrano sostanzialmente due. La prima vedrebbe l’Inter affiancare ad Handanovic, almeno per una stagione, un portiere giovane e dai grandi margini di miglioramento. Potrebbe essere il caso di Alessio Cragno, del Cagliari, ma anche di Juan Musso dell’Udinese. Questo tipo di profili, circondati da parecchio hype, richiede un investimento economico importante e implicherebbe un carico di pressione non indifferente per calciatori relativamente giovani.

La strada alternativa vedrebbe l’Inter puntare forte su un portiere già maturo ed esperto, per evitare un vuoto generazionale in un reparto chiave. Era girato nei mesi scorsi il nome di Salvatore Sirigu (che però va per i 34), oltre a quello di Marc-André ter Stegen, sogno proibito dal Barcellona. In ogni caso, il club si prenderà tutto il tempo necessario prima di tracciare la propria rotta. Come ricordato in precedenza, la scelta del portiere sarà lo specchio dei piani per il futuro che l’Inter ha già in testa, sia in termini tattici che concettuali. Questo, ovviamente, dipenderà anche da chi siederà in panchina. Se dovesse essere Antonio Conte, cosa molto difficile (poiché presupporrebbe un rinnovo di contratto), la sensazione è che in nerazzurro possa arrivare un portiere italiano. In ogni caso, i ragionamenti sull’estremo difensore del futuro sono ancora in fase embrionale.

Pubblicato da
Daniele Berardi

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