Inter, prematuro pensare al mercato? Ecco dove servirebbe intervenire
L’Inter sfrutterà la finestra invernale del calciomercato? Ecco dove la società nerazzurra dovrebbe intervenire per migliorare l’organico.
PUNTELLARE – L’Inter potrebbe colmare alcune lacune in organico col prossimo calciomercato? La finestra invernale si aprirà il 4 gennaio 2021, per chiudersi poi il 1° febbraio. L’anno scorso venne sfruttata per rinforzare le corsie esterne, con gli arrivi di Ashley Young e Victor Moses. E Beppe Marotta scelse di cogliere l’occasione Christian Eriksen, con gli strascichi che oggi conosciamo. Quest’anno cosa succederà? Nonostante le difficoltà economiche, si proverà a sondare il terreno per operazioni low cost?
ESIGENZE – L’Inter non ha grosse lacune in organico, va detto. Da più parti la si descrive come la rosa più forte della Serie A, ma non è questa la sede per validare certi paragoni. Di sicuro si può affermare che la rosa nerazzurra sia perfettibile, con ampi margini di miglioramento. A mancare sono essenzialmente tre cose: un difensore alternativo ad Alessandro Bastoni; un esterno sinistro del livello di Achraf Hakimi; una quarta punta al livello degli altri tre attaccanti. Aleksandar Kolarov non si è infatti mostrato all’altezza, così come Young e Ivan Perisic non sono paragonabili al numero 2 sulla destra. Andrea Pinamonti, invece, con i suoi 45 minuti in stagione, è chiaramente meno di una riserva per Antonio Conte.
OCCASIONI – Viene tuttavia difficile pensare che l’Inter voglia provare a colmare in via definitiva questi elementi già nel prossimo gennaio. Infatti, Marotta in primis non è un grande fan della finestra invernale di calciomercato. Secondo il CEO Sport nerazzurro, è difficile compiere veri e propri affari a gennaio (e Eriksen rientra tra questi). Soprattutto, è difficile trovare soluzioni che possano poi rivelarsi definitive ed affidabili nel medio-lungo periodo. Occhio inoltre a eventuali cavalli di ritorno, come ad esempio Dalbert (sempre più fuori dal progetto del Rennes). A questi elementi, infine, si aggiungono le difficoltà economiche che anche il calcio sta attraversando, e che imporranno una maggiore oculatezza sugli investimenti.