L’atteggiamento deludente dell’Inter nel primo tempo contro il Benfica poteva far suonare un allarme del passato. Ma i secondi 45′ confermano, per un motivo, che la squadra di Inzaghi è davvero maturato.
FANTASMI – Benfica-Inter aveva tutte le carte in regola per essere una di quelle partite nerazzurre da dimenticare. Lo si è percepito subito, sin dai primissimi minuti della sfida di Champions League, quando il gol dell’ex Joao Mario ha riaperto alcuni cassetti della memoria poco felici. Il problema non era tanto il risultato di svantaggio, riconoscendo la valenza minore del match rispetto a tanti altri disputati finora. Quanto l’atteggiamento dimostrato da gran parte degli uomini di Simone Inzaghi. Sottovalutare l’avversario, che nel giro di poco più di 30 minuti mette a segno tre gol (realizzati tutti dallo stesso piede), riporta alla mente alcuni errori che in passato l’Inter ha pagato caro. Poco importa se contro il Benfica i titolari fossero tutti, o quasi, quei calciatori che solitamente svolgono il ruolo di riserva. L’impatto con la partita pari a zero e la poca concentrazione erano frutto di una guardia quasi del tutto abbassata più che di una poca qualità dei singoli. Assistere a tutto questo è stata una sorpresa, poiché raramente in questi primi quattro mesi è capitato di vedere nell’Inter di Simone Inzaghi.
MATURAZIONE – Il blackout nerazzurro in Benfica-Inter, tuttavia, è durato relativamente poco. Visto che nel secondo tempo i ragazzi hanno pareggiato e, addirittura, rischiato di rimontare e vincere il match di Champions League. In molti potrebbero alludere, a questo punto, alle sostituzioni, visto che il cambio di rotta è avvenuto nei secondi 45′. In realtà, quello che ha fatto la differenza nella squadra di Inzaghi è stata la cattiveria e la voglia di non mollare. Nonostante – come ripetuto poco fa – il risultato non fosse determinate, l’Inter ha avuto la maturità di riuscire a ricentrarsi e a ripartire da zero dopo l’intervallo. Cosa che negli anni precedenti, pur sapendo stupire da “pazza” qual è, non sempre è riuscita a fare. Benfica-Inter, dunque, è la dimostrazione, l’ennesima quest’anno, che il gruppo nerazzurro è riuscito a raggiungere una completezza anche dal punto di vista mentale. Trovarsi sotto di tre gol, in un campo straniero, con di fronte una squadra che ha un obiettivo per cui lottare (la qualificazione in Europa League), e riuscire comunque a trovare le energie e le motivazioni per stravolgere il risultato non è da tutti. Ma quest’anno, a quanto pare, è sicuramente da Inter.
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