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Inter, per Conte profondità di rosa e alternative. Ma troppi esuberi

Come dimostrato da Inter-Lugano, amichevole ampiamente vinta dalla squadra nerazzurra con un rotondo punteggio di 5-0, Antonio Conte ha finalmente la rosa profonda che mancava lo scorso anno. Restano comunque troppi elementi, con alcuni esuberi da piazzare.

ALTERNATIVE – È innegabile, le alternative ad Antonio Conte per la stagione che sta per iniziare non mancano. Se lo scorso anno proprio questo è stato il difetto più grande della squadra (come non ricordare, per esempio, la rimonta subita dal Borussia Dortmund in Champions League dovuta principalmente al calo fisico nella ripresa), quest’anno – a livello numerico – è stato fatto un grande passo avanti. Innesti di qualità (tra cui diversi ritorni, come Radja Nainggolan, Ivan Perisic, ma anche uno Stefano Sensi praticamente indisponibile per tutta la scorsa stagione) permettono al tecnico di avere numerose alternative da giocarsi, grazie anche alla duttilità di determinati giocatori. Basti pensare ad Aleksandar Kolarov o Danilo D’Ambrosio, entrambi in grado di agire sia come terzi di difesa che come esterni nel 3-5-2.

IMPREVEDIBILITÀ – La profondità della rosa di quest’Inter permette anche a Conte di giocarsi la carta dell’imprevedibilità. Elementi come Christian Eriksen e Alexis Sanchez sono perfetti – come dimostrato a sprazzi lo scorso anno – per cambiare volto a determinate partite difficili da sbloccare. Ma anche la possibilità di cambiare modulo in corsa, proprio grazie al danese o a due giocatori come Nainggolan e – se dovesse arrivare, naturalmente – Arturo Vidal, in grado di agire anche dietro alle due punte. Insomma, in questa squadra c’è davvero di tutto: personalità, esperienza, giovani in rampa di lancio (Hakimi, Barella, Bastoni su tutti), qualità e forza fisica.

ESUBERI – Tuttavia non è tutto oro ciò che luccica. Sono infatti diversi gli esuberi da piazzare. Sebbene per far fronte a tre competizioni serva una rosa ampia, troppi elementi sono difficili da gestire. Senza contare la necessità di alleggerire il monte ingaggi, specialmente in un periodo economicamente critico come quello attuale. La cessione di Godin va proprio in questa direzione. Come la possibile partenza in prestito di Lucien Agoumé e la ricerca di destinazioni per giocatori come Sebastiano Esposito (specialmente per poter andare di forza su una quarta punta già pronta), Eddie Salcedo e Joao Mario. Giusto per citarne alcuni. Proprio in questo senso andrà con ogni probabilità il mercato nerazzurro, con il diktat che in questo momento quasi tutte le società stanno seguendo. Prima vendere, poi acquistare.

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