Inter-Parma IN tre punti: Inzaghi show fino al 3-0, poi troppa confusione
Inter-Parma permette alla squadra di Inzaghi di continuare brillantemente il suo inseguimento alla coppia di testa Atalanta-Napoli, dovendo ancora recuperare l’insidiosa trasferta di Firenze. Nella rubrica “Day After” di Inter-News.it analizziamo la situazione post-match in tre punti ben dettagliati. Di seguito l’episodio dopo la quindicesima giornata di Serie A
MILANO – Un’altra bella vittoria per l’Inter di Simone Inzaghi, che a San Siro non lascia scampo al Parma di Fabio Pecchia, undicesimo in classifica a quota 15 punti (come il Torino, ndr). La vetta della Serie A è momentaneamente occupata dall’Atalanta (34), in attesa che giochi il Napoli (32) contro la Lazio (28) e soprattutto che l’Inter – salita a 31 – recuperi, probabilmente a febbraio, la trasferta in casa della Fiorentina (28). Analizziamo Inter-Parma (3-1) di Serie A in tre punti.
Inzaghi non cambia spartito: squadra che… non gioca e riposa non si cambia!
1. FORMAZIONE CONFERMATA – L’Inter anti-Parma è la stessa di Firenze. Il brutto quarto d’ora abbondante di Fiorentina-Inter viene annullato da un approccio completamente diverso. L’undici inzaghiano controlla il gioco, domina in campo e fa particolare attenzione alle caratteristiche degli avversari. Il potenziale offensivo emiliano, soprattutto nelle ripartenze, viene tenuto in considerazione dai campioni d’Italia. Questo dettaglio fa sì che l’Inter non sia sbilanciata in avanti. Anzi, che sia piuttosto concentrata sul numero di uomini da sganciare all’attacco della porta crociato-gialloblù. Il fatto che l’Inter sia riposata, quindi lucida, si nota. Buono stato di forma ma anche buone trame di gioco. Se il primo tempo fosse finito 4-0 nessuno avrebbe recriminato nonostante l’ottimo Parma di San Siro. E invece ci si “accontenta” del vantaggio di misura firmato dall’ex Federico Dimarco, abile più dei compagni a trovare concretezza sotto porta. L’Inter di Inzaghi continua a costruire tanto ma a segnare meno del possibile. Fin troppo poco, in realtà.
In Inter-Parma il gioco delle coppie non premia: l’ex Darmian da jolly a beffa
2. COPPIE VARIABILI – Ottimo Parma sì ma soprattutto ottima Inter, nonostante un Rosario Abisso protagonista tanto in (mezzo al) campo quanto al VAR. Tralasciando l’arbitraggio, in Inter-Parma si nota una gestione un po’ ambigua da parte di Inzaghi. Da una parte tiene in campo fino alla fine il capitano Lautaro Martinez nella speranza che possa segnare. E ciò presuppone un’altra titolarità per Mehdi Taremi (“superato” nelle gerarchie da Joaquin Correa in Italia, ndr) in Champions League, forse. Dall’altra fa debuttare il connazionale Tomas Palacios a San Siro solo negli ultimi 2′ di recupero a partita praticamente finita. Una mossa che stona un po’ con quanto successo dopo il 3-0. Con Benjamin Pavard e Francesco Acerbi infortunati, il gioco delle coppie è praticamente fatto. A destra Yann Bisseck e Matteo Darmian terzi con Denzel Dumfries e Tajon Buchanan quinti, a sinistra Alessandro Bastoni e Palacios terzi con Dimarco e Carlos Augusto quinti. Automatico. Inzaghi invece in difesa inserisce Darmian a destra e sposta Bisseck a sinistra, a centrocampo ripropone Buchanan a sinistra e alla fine toglie il tedesco per lanciare l’argentino dietro a tempo scaduto. Questa l’unica “pecca” – se così si può definire” di Inter-Parma. Lo sfortunato autogol dell’ex Darmian tuttofare è anche figlio di questa “confusione” post-cambi.
Calendario Inter senza soste: le “ultime” risorse di Inzaghi ancora da valorizzare
3. RISORSE NASCOSTE – Il calendario dell’Inter dal post-Parma fino alla prossima sosta internazionale non prevede soste. Non c’è tempo per recuperare ma nemmeno per improvvisare. Inzaghi non può contare su Palacios e Correa in Europa, pertanto dovrebbe iniziare a prendere in seria considerazione l’idea che possano essere primi cambi in Italia. L’attaccante sta dando le risposte giuste e pare venga considerato tale, il difensore no. Lo stesso discorso va fatto per gli altri, a partire dal ritrovato Buchanan. Arma tattica sulla sinistra a piede invertito per far rifiatare Dimarco (e Carlos Augusto?) o potenziale alter ego di Dumfries nella fase di spinta sulla destra? Da queste scelte dipenderà gran parte della credibilità dei piani inzaghiani su tutti i fronti. Se è oggettivo che la rosa dell’Inter abbia 25 calciatori (22 di movimento più i 3 portieri, ndr) tenuti in considerazione da Inzaghi, a eccezione del quarto portiere Andrei Radu in esubero, è altrettranto oggettivo che ci siano tre livelli di considerazione. I titolarissimi, i co-titolari e le riserve. Giocando ogni tre-quattro giorni con 16 elementi (15 più Yann Sommer, ndr) in campo e gli altri a riposo, anche per via degli infortuni, la domanda sorge spontanea: sul lungo periodo quanto possono essere preziosi quei “tutti e 25” anziché solo i “primi 16” noti? L’Inter del calendario infinito è anche quella di Palacios, Buchanan, Correa e compagnia, che sono le risorse extra di Inzaghi.