Inter, la crisi dell’attacco: quasi trenta tiri per fare un gol

La crisi di risultati dell’Inter ha una spiegazione nella totale sterilità dell’attacco nerazzurro. Nelle ultime otto partite i gol sono stati minimi a fronte dei tiri effettivamente prodotti.
CRISI DI RISULTATI – Da Spezia-Inter qualcosa si è inceppato. Se prima la squadra aveva un andamento altalenante, ma sapeva ancora vincere, dopo quella partita il rendimento si è appiattito. Otto partite con una sola vittoria, per quanto prestigiosa nei quarti di Champions League col Benfica. Per il resto tre pari e quattro sconfitte. Con un reparto in crisi in modo specifico: l’attacco.
ATTACCO STERILE – In otto partite infatti l’Inter ha trovato la via del gol solo in quattro. Con Spezia, Juventus in Coppa Italia, Salernitana e Benfica. Un totale di cinque reti all’attivo. Tre su rigore. Addirittura un digiuno assoluto tra le mure amiche di San Siro. Dove non a caso sono arrivate tre delle quattro sconfitte. Statistiche inconsuete. Soprattutto per una squadra che anche in questo periodo ha sempre creato tiri e occasioni.
TANTI TIRI, POCHI GOL – La crisi specifica del reparto offensivo si scova proprio qui. In queste otto partite l’unico attaccante a referto risulta Lukaku. Sempre però su rigore. Tre gol nello specifico per il belga. Cui come marcatori assoluti si aggiungono Barella (Benfica) e Gosens (Salernitana). La squadra però ha assommato un totale di centoquarantaquattro conclusioni in queste otto partite. Ben diciotto di media a gara. Diviso per i cinque gol segnati viene una media di ventinove tiri per ottenere una rete. Una mole insensata.