Inter in testa, ma giocando male: il ritorno di un classico intramontabile
Inter prima in classifica, anche se momentaneamente fermata dal Covid. Insieme alle polemiche stucchevoli sul campionato falsato, torna anche un grande classico: l’Inter vince, ma gioca male
LE SOLITE POLEMICHE – Sono giorni particolarmente pesanti per l’interismo. Alle vicende societarie si sono unite in questi giorni le polemiche sul fronte stadio e quelle per il rinvio di Inter-Sassuolo. Su quest’ultima notizia si è già detto tanto, a polemizzare è chi si è improvvisamente accorto che un campionato dove sono già state rinviate partite per motivi analoghi potrebbe essere “falsato”. Tali polemiche appaiono stucchevoli a chiunque riesca a valutare la situazione con un minimo di oggettività, ma da più voci in questi ultimi tempi si è levato un altro grande classico: l’Inter è prima, vince, ma gioca male.
UNA STORIA VECCHIA – Dovremmo esserci abituati noi interisti. Ogni volta che l’Inter è prima in classifica e può realisticamente vincere un trofeo si leva la solita obiezione, vince, ma gioca male. Era così, ricordiamo bene, anche nella stagione di grazia 2009/10 dove la squadra di José Mourinho fece un Triplete “giocando male”. Ricordiamo cosa si disse e non si disse sull’Inter rea di aver eliminato il Barcellona con una straordinaria prestazione difensiva in inferiorità numerica al Camp Nou. Forse in tanti all’epoca, sicuramente non interessati da motivi di tifo e antipatie, avrebbero preferito vedere l’Inter uscire dal Camp Nou con diversi gol di scarto in ossequio al bel gioco, ma purtroppo per loro la storia è andata diversamente.
LA STORIA SI RIPETE – Il gioco si sta ripetendo quest’anno, l’Inter è prima ma gioca male. Ecco che assistiamo ai soliti ritornelli del passato, se l’Inter vince c’è sempre il “ma”. Ecco che quest’anno abbiamo l’Inter che se vince soffrendo e facendo solo un tiro in porta contro l’Atalanta è fortunata, mentre se lo fanno altri è cinismo. Se l’Inter segna un gol in contropiede è dipinto come una vergogna, per altri è prova di praticità, oltre al fatto che con l’Inter anche i gol su azione manovrata che parte dal portiere diventano “in contropiede”. Sempre un “se”, l’importante è denigrare quanto fa l’Inter, sempre e comunque. Oggi il maestro Andrea Pirlo ci ha insegnato che pure avere un focolaio Covid in squadra è una fortuna (leggi qui). Noi interisti abbiamo vissuto tante polemiche surreali, tra gatti neri, debiti non pagati e persino intercettazioni gettate in pasto per infangare la memoria di chi nemmeno si poteva difendere perché passato a miglior vita. Quello del bel gioco mancante è però un grande classico, quasi un porto sicuro. Lo è persino per noi, in questi tempi di grande incertezza avere delle certezze non può farci che bene. In questo caso sentire critiche all’Inter che “gioca male” ci rassicura che la squadra nerazzurra è sulla strada giusta e sta facendo qualcosa di buono. Lo scudetto potrà arrivare come potrà non arrivare, è la legge dello sport e la accettiamo: se sarà titolo il popolo nerazzurro farà la festa che attende da 10 anni e se sarà un titolo vinto “giocando male”, come del resto qualsiasi titolo vinto dall’Inter secondo certi critici, se ne farà molto serenamente una ragione e festeggerà ugualmente. Forse con ancora più gioia.