Inter-Fiorentina, fine del riposo per Mkhitaryan: senza Calhanoglu, serve lui
Inter-Fiorentina (domani alle 18) vedrà di nuovo in campo Henrikh Mkhitaryan. La scelta di Simone Inzaghi non è ancora definitiva, ma l’infortunio di Calhanoglu restringe le opzioni a disposizione.
NUOVI GUAI – Inter-Fiorentina riannoda il filo della stagione nerazzurra. Ma, se già i nerazzurri erano arrivati “corti” alla pausa di fine marzo, le cose non migliorano certo ora. Simone Inzaghi contro i viola (fischio d’inizio alle 18.00 di domani) può contare sui recuperi di Alessandro Bastoni e Robin Gosens. E su un Romelu Lukaku in grande spolvero dopo i 4 gol in due partite col Belgio. Ma l’infortunio di Hakan Calhanoglu, giunto sul gong degli impegni in Nazionale, rischia di rovinare il finale di stagione.
ALTRI STRAORDINARI – Il numero 20 è stato uno dei migliori di questa stagione dell’Inter. Trovando una sorta di seconda vita nei panni di regista, riuscendo benissimo a non far rimpiangere Marcelo Brozovic. Tuttavia non sarà in campo contro la Fiorentina, a causa della distrazione alla coscia rimediata in Nazionale. E probabilmente salterà oltre metà delle gare di aprile. Costringendo così Henrikh Mkhitaryan ad altri straordinari, dopo 23 gare consecutive da titolare.
SEMPRE PRESENTE – L’armeno era arrivato all’Inter come riserva di qualità per la mediana nerazzurra. Trovandosi tuttavia presto nei panni di titolare aggiunto. Dopo lo stop di Brozovic, seguito alla trasferta di Udine dello scorso 18 settembre, Mkhitaryan ha raccolto 26 presenze, per un totale di 2.152 minuti. Ossia, una media di 74 minuti a presenza. Su 26 presenze, 23 sono infatti arrivate dal 1′. Tutte consecutive come dicevamo. Uno sforzo atletico (e non solo) importante, considerando l’età non più verde (34 anni) dell’ex Roma. Che con ogni probabilità tornerà nei primi undici proprio domani contro la Fiorentina. Contro cui, all’andata, aveva segnato il primo gol in nerazzurro, al termine di un autentico thriller. Del resto, Mkhitaryan è l’opzione migliore per colmare il gap di qualità causato dall’assenza di Calhanoglu. L’armeno dovrà quindi stringere i denti, ancora per diverse partite.
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