Inter-Empoli, una “finale” surreale. Due separati in casa e una sottile differenza
L’Inter domani sfida l’Empoli a San Siro, ultima partita della stagione nonché ultima spiaggia per la qualificazione in Champions. San Siro come sempre risponderà presente (vedi articolo), ma il clima rischia di essere surreale
SOTTILE DIFFERENZA – L’Inter non si smentisce mai e anche quest’anno, con l’obiettivo Champions ampiamente a portata di mano, si è fatta risucchiare dalle incertezze, riducendosi come sempre all’ultima giornata. Niente di nuovo insomma, i tifosi ci sono abituati e non solo loro. Quest’anno però non c’è stata alcuna rincorsa, come la scorsa stagione per intenderci. E questo, nel caso dell’Inter, può fare tutta la differenza del mondo.
FORTI EMOZIONI – L’anno scorso contro la Lazio i nerazzurri erano condannati a vincere, non c’era altra soluzione. Domani invece no, l’Inter è padrona del suo destino e il rischio che le gambe tremino e non vadano nella giusta direzione c’è, inutile negarlo. I tifosi nerazzurri però conoscono bene le forti emozioni, non si fermano di certo di fronte agli ostacoli. Come sempre il “Meazza” sarà stracolmo di gente pronta a spingere la squadra, con la speranza che possa servire a qualcosa.
CLIMA SURREALE – Il clima rischia di essere surreale perché in panchina c’è un allenatore, Luciano Spalletti, praticamente esonerato; in campo un attaccante, Mauro Icardi, praticamente separato in casa e un avversario, l’Empoli, che arriva a San Siro con il coltello tra i denti per poter raggiungere la salvezza. In pratica una “finale”, l’ennesima di una stagione che poteva regalare tutto e invece rischia di non regalare quasi nulla. Surreale, appunto.