Inter, Dimarco e i cori. Dov’era la Curva Nord lo scorso anno?
Dopo la schiacciante vittoria nel doppio confronto tra Inter e Milan, tiene banco il caso Federico Dimarco. Il giocatore si è lasciato andare a dei cori contro la tifoseria rossonera, di cui uno in particolare ha scatenato la reazione e le minacce di quest’ultima. Con anche la Curva Nord a prendere posizione. Una difesa che però è mancata lo scorso anno, con il vergognoso comportamento dei giocatori rossoneri dopo lo scudetto.
DIFESA ALTERNA – Anche la Curva Nord dell’Inter si è schierata a fianco di quella del Milan, evitando di difendere Federico Dimarco per le minacce ricevute dopo i cori al termine della vittoria di mercoledì firmata Lautaro Martinez (vedi articolo). Dinamiche di curve e di tifo nelle quali non vogliamo entrare nel merito, anche per mancanza di competenze a riguardo. Una domanda, però, sorge spontanea. Lo scorso anno, durante i festeggiamenti per lo scudetto rossonero, diversi giocatori si sono lasciati andare a deplorevoli comportamenti nei confronti dell’Inter. Come dimenticare lo striscione “La Coppa Italia mettila nel c…”, la maglietta “Inter m…” indossata da Sandro Tonali o gli attacchi di Zlatan Ibrahimovic ad Hakan Calhanoglu. Lì, dov’era la Curva Nord?
LIMITE OLTREPASSATO – Se un coro, quello di preciso fatto da Federico Dimarco, diventa motivo addirittura di minacce, scuse pubbliche e prese di posizione, come mai non si è fatto lo stesso lo scorso anno per l’Inter? Domande per le quali, probabilmente, una vera risposta non si avrà mai. Anche perché è necessario, come anticipato nel paragrafo precedente, vivere e comprendere certe dinamiche di tifo. Che si sia d’accordo, o meno. Quel che è certo è che questa faccenda lascia l’amaro in bocca, perché come sempre quando si tratta di Inter ci sono due pesi e due misure.