Inter, qual è la differenza tra parametro zero, player trading e scouting
La prossima sessione di calciomercato sarà il vero banco di prova per Oaktree, che proverà subito a invertire la tendenza a Milano
Quando si parla di Oaktree per la nuova Inter si sottolinea sempre quest’aria di rivoluzione che tocca tutte le aree, compreso il calciomercato. Argomento sempre caldo in casa nerazzurra ma assolutamente nulla di nuovo per chi si è solo dovuto (ben) adattare alla precedente proprietà
MILANO – L’arrivo di Oaktree Capital Management nel mondo Inter apre nuovi scenari. L’argomento principe resta il calciomercato, che si svilupperà nel 2025 dopo un semestre abbondante di assestamento. L’Inter riparte da una situazione finalmente rosea da più punti ma con l’obiettivo di migliorarla ancora. Niente spese folli e – soprattutto – niente mosse avventate che possano complicare la gestione aziendale. Ciò si traduce con lungimiranza più che parsimonia. Ed esiste una sola strategia per portare avanti questo tipo di idea. Il progetto tecnico dell’Inter è destinato a cambiare rispetto alla gestione Suning Holdings Group ma questo non è un problema. Piuttosto il dettaglio interessante sarà osservare la trasformazione dell’approccio operativo senza modificare la storica squadra mercato ormai affiatata. Passaggio doveroso, ora.
Il modello Ausilio torna al centro del progetto Inter con Oaktree
TRE STRATEGIE – Uno dei credo del Presidente Giuseppe Marotta porta all’arrivo di calciatori a parametro zero. Calciatori già esperti, possibilmente. Il Direttore Sportivo Piero Ausilio preferisce anticipare la concorrenza attraverso investimenti su talenti che devono ancora emergere. Calciatori da valorizzare, difficilmente “trattenibili” in futuro. Il Vice-Direttore Sportivo Dario Baccin, coordinando l’intera Area Scouting guidata dal Capo degli Osservatori Corrado Verdelli, si interessa dei talenti perlopiù in prospettiva. Calciatori ancora acerbi, ovviamente. Tre profili assolutamente diversi in sede di calciomercato. Ma qual è la differenza tra parametro zero, player trading, scouting e altri tipi di investimento possibili? Dettagliamo pro e contro di ogni tipologia.
Perché Oaktree vuole “abbandonare” le opzioni a parametro zero
PRO E CONTRO – Un acquisto a parametro zero prevede costi relativamente bassi nel breve periodo (investimento) ma altissimi nel lungo (gestione). E il cartellino non è praticamente mai a costo zero, dovendo provvedere a spese extra come le commissioni per l’agente e – spesso – il bonus alla firma. Un acquisto a costo zero, non avendo come base la trattativa con la società cedente, pone il calciatore in una posizione di forza rispetto alla società acquirente. Ciò si traduce in un ingaggio decisamente più alto del previsto. Ed è l’aspetto negativo da considerare se si vuole ridurre i costi nel bilancio alla voce “monte ingaggi”. Player trading e scouting sono la faccia della stessa medaglia ma con prospettive diverse. La base prevede sempre un investimento relativamente ridotto con l’obiettivo di creare valore futuro. Quindi costi più alti subito (investimento) ma più bassi successivamente (gestione). Si fa uno sforzo in più per il cartellino, risparmiando sull’ingaggio, sperando che l’operazione dia frutti. Nel player trading è prevista la cessione al picco di valore per generare una plusvalenza importante. Al contrario, lo scouting è finalizzato perlopiù ad aumentare la competitività della rosa a lungo respiro, rinnovando il contratto del talento a cifre più alte con l’aumento del suo status. In questo contesto si muoverà l’Inter di Oaktree, trovando il giusto compromesso. Ed è l’unica strategia attuabile in quest’ottica.
Sognando altri Lautaro Martinez in maglia Inter… ma anche nuovi Dumfries
COMPROMESSO NECESSARIO – Qual è la strategia migliore? La risposta è data sempre dal campo ma per il bilancio non ci sono dubbi. In ogni caso trovare un compromesso è fondamentale. Le opzioni a parametro zero non vanno mai ignorate, soprattutto quando sono in grado di portare in dote profili Under-27. I profili “accettati” sono quelli di André Onana (26 anni), Stefan de Vrij (26), Hakan Calhanoglu (27) e Marcus Thuram (25). Praticamente da scartare altre opzioni come Diego Godin (33), Kwadwo Asamoah (29), Juan Cuadrado (35) e Davy Klaassen (30). In questo gruppo dalla prossima sessione di calciomercato rienterebbero anche Piotr Zielinski (30) e Mehdi Taremi (31) ma soprattutto Henrikh Mkhitaryan (33), che rappresenta un’eccezione assoluta. E si è visto con Alexis Sanchez (30 e 34). L’Inter di Oaktree preferisce investimenti in prospettiva da valorizzare ulteriormente. Uno sforzo in più se ne vale la pena, come Lautaro Martinez (20) piuttosto che Gabriel “Gabigol” Barbosa (20). Altrimenti a costi contenuti, come nel caso di Yann Bisseck (22) e – si spera – Tajon Buchanan (24). Il giusto compromesso si chiama Denzel Dumfries (25), che – in quanto calciatore già pronto – bilancia costi e prospettive. Dumfries è investimento “puro” che dà garanzie da subito ma può crescere.
La seconda squadra Inter Under-23 al centro del nuovo progetto aziendale?
CALCIOMERCATO INTER – Bissare l’operazione Lautaro Martinez non sarà facile ma è quella la vera sfida di Marotta, Ausilio, Baccin, Verdelli e compagnia. Un investimento importante per un giovane bruciando la concorrenza europea non è operazione da tutti i giorni. Un esempio virtuosissimo firmato Ausilio pre-Marotta è Mateo Kovacic (18). Così come il connazionale Marcelo Brozovic (22). Player trading clamoroso il primo, “solo” scouting il secondo. Al contrario, portare a Milano nuovi Dumfries significa puntare su mercati più “economici” rispetto al tradizionale mercato dei talenti “mediatici”. Ed è un campo minato. Bisogna evitare le “beffe”, che non mancheranno mai. Perché quello dei talenti da valorizzare è un mercato pieno di insidie. L’esempio lampante più recente può essere Valentino Lazaro (23). Strapagato come… Dalbert (23). Senza dimenticare i più economici Jonathan e Ricky Alvarez (23), ad esempio. Probabilmente con Oaktree l’Inter tornerà a investire pesantemente su talenti al momento lontani dai riflettori sulla scia di Tomas Palacios (21). Ma non sarà la priorità, anzi. L’allestimento della seconda squadra Inter Under-23 in Serie C potrebbe dare più spazio a “nuovi” Gabriel Brazao (18), Juan Jesus (20), Diego Laxalt (20), Lucien Agoumé (17), Darian Males (19), Yann Karamoh (19), Luc Castaignos (18), Facundo Colidio (17) e Martin Satriano (19) con i rischi del caso. Quindi, alla fine la nuova Inter di Oaktree ripartirà dagli innesti strategici a parametro zero, dal player trading o dallo scouting? La risposta è già nell’aria e non resta che aspettare…