Inter di nuovo costretta a «leccarsi le ferite» ma non c’è tempo: un obbligo
L’Inter sul campo del Bologna ha fatto nuovamente vedere quello che per tutta la stagione è stato un limite, soprattutto nelle partite decisive: appena perde il pallino del gioco va in difficoltà. La frenesia e l’ansia del risultato prendono il sopravvento e la squadra si trasforma
DIFETTO DI FABBRICA – L’Inter con il Bologna ha messo nuovamente in mostra quel difettuccio di fabbrica costato diversi punti nel corso della stagione. Vale a dire che alla prima difficoltà, appena la squadra smarrisce per un attimo il controllo della situazione, perde lucidità e concentrazione. Le occasioni non mancano, come non sono mancate contro i rossoblù ma l’ansia e la frenesia prendono il sopravvento creando un evidente blocco emotivo. È successo anche nell’ormai famoso derby di ritorno con il Milan dove Olivier Giroud ha praticamente riaperto il campionato.
UN OBBLIGO – La differenza, adesso, è che non c’è tempo per «leccarsi le ferite», come a suo tempo disse Simone Inzaghi. Dopo la sonora batosta con il Bologna, che ha mandato all’aria la possibilità di conquistare la vetta della classifica a quattro giornate dalla fine, è obbligatoria una reazione immediata, anche perché c’è di mezzo la finale di Coppa Italia con la Juventus (vedi dettagli su orari e biglietti). L’Inter è ormai obbligata a vincere le quattro sfide di campionato che rimangono oltre a dover sperare in un passo falso del Milan. La situazione è scomoda, inutile girarci intorno. Inzaghi e la squadra dovranno necessariamente andare oltre il loro limite emotivo, oltre a sperare in un colpo di fortuna, per rendere possibile l’impresa.