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L’Inter di Conte vince ma non piace? Ecco cosa serve davvero

L’Inter di Conte chiude il 2020 al secondo posto in classifica, a -1 dalla vetta. Molti lamentano la mancanza di spettacolo, ma serve altro.

GIOCOL’Inter di Antonio Conte non entusiasma gli animi. Non solo quelli degli addetti ai lavori: anche molti tifosi lamentano la mancanza di “spettacolo” nella manovra nerazzurra. Ed è indubbio che le ultime prestazioni nerazzurre non verranno registrate negli annali. Ma, al tempo stesso, quella di ieri contro il Verona è la settima vittoria consecutiva in questa Serie A. Un filotto importante, se non addirittura fondamentale, per due motivi. In primis, perché lancia un segnale vero al campionato, dove solo il Milan sembra non soffrire cali. E poi perché un trend così positivo era necessario per non dare seguito a ulteriori scivoloni dopo l’eliminazione dalla Champions League. Conte si era fermato al massimo a sei vittorie consecutive, nelle prime giornate dello scorso campionato. Pertanto, squadra vincente non si discute. Ma esiste un però.

EFFICACIA – E questo “però” non si riferisce alla tanto millantata mancanza di gioco spettacolare. Non intendiamo dilungarci qui, ma raramente nella storia del calcio il calcio spettacolo è stato anche sinonimo di vittoria. Tralasciando poi la quasi impossibilità di dare una definizione precisa di cosa si intenda per “bel gioco”. Per vincere è necessario innanzitutto essere efficaci, e l’Inter di Conte lo è. Non solo perché ha il miglior attacco della Serie A, con 34 reti all’attivo. Ma anche perché i gol arrivano con meno fatica rispetto ad altre squadre. L’Inter ha segnato 34 reti tirando 91 volte in porta. Il 37,4% dei tiri nerazzurri verso la porta avversaria si traducono in gol. E in Serie A nessuno ha una percentuale così alta (il Milan è 36,4%, con due gol e tre tiri in meno). Cosa manca tuttavia, se il gioco nerazzurro è già efficace?

EFFICIENZA – La risposta vien da sé: Conte deve costruire una squadra più efficiente. Ossia l’Inter deve arrivare ai tre punti con meno fatica. E, nelle ultime prestazioni, soprattutto contro Napoli e Spezia, i nerazzurri hanno maledettamente faticato a ottenere la vittoria finale. Principalmente per motivi di natura fisica. L’Inter è arrivata a dicembre in profonda riserva, frutto di venti partite in meno di tre mesi, dopo aver concluso la stagione precedente al 21 agosto. Motivo per cui, anche ieri, Conte ha preferito un approccio attendista, volto a evitare inutili dispersioni di energia. Ma per vincere è necessario un cambio di rotta. Il tecnico pugliese fa dell’intensità uno dei suoi mantra, e l’Inter rende al meglio quando va al 100% e riesce ad assumere il controllo della gara. Questo è ciò che dovrà verificarsi nel 2021, per dare anche più fluidità (aumentando quindi l’estetica della manovra) al gioco dell’Inter.

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