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Inter, Conte eguaglia Mancini e Mourinho. Adesso arriva il difficile

Antonio Conte è diventato il terzo tecnico a raggiungere quota 42 punti dopo le prime 17 giornate di campionato. Prima di lui, soltanto Roberto Mancini e José Mourinho ci erano riusciti, portando poi a casa lo scudetto. Ma alla ripresa delle ostilità c’è un doppio impegno durissimo per i nerazzurri. 

STORICO – Ad Antonio Conte piacciono tantissimo i record. Ricorderete la pressione che mise nell’anno dei 100 e passa punti alla Juventus, dopo aver vinto un campionato con largo anticipo. Sarà contento, dunque, di aver appena varcato la soglia del Walhalla nerazzurro. Con la vittoria sul Genoa, infatti, il tecnico salentino ha eguagliato Roberto Mancini e José Mourinho. Solo sotto la loro guida, nell’era dei tre punti, dopo le prime 17 giornate i nerazzurri hanno raggiunto quota 42: nel 2006-07, 2007-08 e nel 2008-09, tutti campionati terminati rigorosamente con lo scudetto. Starà già facendo gli scongiuri, don Antonio, ma l’Inter è chiamata a rincorrere uno scudetto che (adesso, ma non solo adesso) è diventato un obiettivo perseguibile.

CERTEZZE – Se i nerazzurri sono rimasti aggrappati alla vetta della classifica, lo devono anche al loro allenatore. La sconfitta nello scontro diretto, paradossalmente, non ha intaccato le certezze tattiche di un ambiente giunto alle guglie del proprio entusiasmo prima che Paulo Dybala e Gonzalo Higuain lo smorzassero con crudeltà. Conte aveva fatto capire che la sua squadra sarebbe rimasta lì, vincendo il più possibile. L’Inter, infatti, sembra aver imparato a portarsi a casa determinati tipi di partite. La spaventosa tranquillità con cui i nerazzurri hanno cavalcato l’emergenza e messo da parte il Genoa è un segnale forte. Per certi versi inequivocabile.

E ADESSO? – Conte guardava la sosta natalizia un po’ come le Colonne d’Ercole della sua stagione, oltre le quali nulla sarebbe stato più ponderabile. Il rientro a pieno ritmo dei lungodegenti Stefano Sensi, Alexis Sanchez e non solo servirà a dare nuova linfa alla sua squadra, alle porte di un doppio impegno da brividi per il nuovo anno. Trasferta al San Paolo, contro il Napoli, il 6 gennaio, cinque giorni dopo ecco il match contro l’Atalanta in quel di San Siro. Una chiusura mozzafiato per il girone d’andata, in un periodo della stagione in cui l’Inter storicamente tarda a risvegliarsi dal letargo natalizio. Ecco perché Conte è chiamato a tenere alta l’asticella, accennando un sorriso per i modi, i tempi, e soprattutto i punti, con cui l’Inter sta sgomitando assieme alla Juventus.

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